Bmw, motori sul mercato «Si parla anche con Fiat»

nostro inviato a Monaco

L’asse italo-tedesco per possibili cooperazioni industriali resta una realtà. Sfumata la chance di dare un contributo a Mercedes nella realizzazione delle nuove Classe A e Classe B, anche se con il gruppo di Stoccarda ci sarebbero spazi per scambi nella componentistica, ora è a Monaco di Baviera che la Fiat guarda. A interessare al Lingotto sono i potenti motori della Bmw, ideali per dare nuovo slancio all’Alfa e a rendere più variegata l’offerta Maserati. A far capire che tra Monaco e Torino sarebbero in corso trattative sulla fornitura di motori, come anticipato dal Giornale il 3 marzo, è stato Friederich Eichner, responsabile per la strategia del gruppo Bmw.
Il manager ha precisato che «la nostra strategia “Number One” (entro il 2012 taglio dei costi di 6 miliardi, di cui 4 riguarderanno acquisti e uscite fisse, ndr) prevede di vendere motori a terzi e, quindi, parliamo anche con altri partner. Forse siamo stati visti anche in Fiat (più 6,11% a 12,88 euro, il balzo torinese ieri a Piazza Affari, ndr)». Bmw, dunque, non si limita ad attingere motori da altri costruttori, come sta facendo con Psa Peugeot Citroën per la gamma Mini, ma ora intende mettere a disposizione anche dei concorrenti le sue tecnologie. Un po’ come fa il gruppo Fiat attraverso la divisione Powertrain Technologies. Al centro delle discussioni con gli italiani, ancora alle fasi iniziali, potrebbero esserci i diesel prodotti a Monaco di 3 e 3.5 litri di cilindrata che si distinguono soprattutto per le ridotte emissioni di anidride carbonica. Il ventaglio di possibili partner di Bmw comprende anche i vicini di casa di Mercedes. «A livello di motori e centraline - ha spiegato il presidente del gruppo Bmw, Norbert Reithofer - vantiamo da anni colloqui con altre case premium, tra cui anche Daimler. Finora, però, non sono state prese decisioni. E solo se ciò dovesse avvenire, come concordato con il collega Dieter Zetsche, numero uno di Daimler, lo comunicheremo pubblicamente». Insieme a Mercedes e General Motors, invece, la casa di Monaco sta lavorando da tempo nel settore delle batterie, fondamentale per il progetto di una vettura elettrica di cui «Bmw sta valutando, in questo momento, la fattibilità tecnica». Ma su Fiat si è soffermato anche l’italiano Marco Saltalamacchia, responsabile dei mercati europei per il gruppo bavarese, che da aprile avrà in carico anche la Germania. «In vista di un possibile sbarco negli Usa - ha osservato - la Fiat 500 potrebbe percorrere la stessa strada di Mercedes che, per la Smart, si è affidata a un distributore». Intanto, nella sua relazione, il presidente Reithofer ha sottolineato di attendersi un nuovo anno record con l’obiettivo di produrre, nel 2012, circa 1,8 milioni di vetture».

Preoccupazioni arrivano, invece, dal fronte monetario e del caro prezzi: il super euro, nel 2007, è costato a Bmw 517 milioni di euro ai quali bisogna aggiungere altri 288 milioni di costi aggiuntivi dovuti agli aumenti delle materie prime.

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