Dalle analisi condotte sul patrimonio informativo di Eurisc, il Sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 75 milioni di linee di credito, emerge come nellintero anno 2010 la domanda di mutui ipotecari e di prestiti, nel suo aggregato di prestiti personali e finalizzati, da parte delle famiglie italiane abbia ancora una volta registrato dinamiche differenti tra loro. Nello specifico, la richiesta di prestiti, sempre nellaggregato di personali e finalizzati, nei 12 mesi dellanno appena concluso ha fatto registrare un -3% rispetto al totale del 2009, che a sua volta aveva fatto registrare un -8% rispetto al 2008. Per quanto riguarda invece i mutui, il volume complessivo di richieste registrate nel 2010 ha segnato una crescita del +1% rispetto al 2009, quando invece si era registrata una crescita di 7 punti percentuali rispetto al 2008. È evidente come questo trend, caratterizzato da una sostanziale prudenza, sia ancora legato al periodo di difficoltà iniziato nella seconda metà del 2008, quando la crisi economica aveva già fatto sentire i propri effetti negativi. Daltro canto, la domanda di finanziamenti è uno efficace indicatore delle aspettative delle famiglie italiane e la cautela nel richiedere nuovi crediti è sintomatica della perdita di prospettiva che ha toccato molti italiani, soprattutto sul fronte delloccupazione. Questa regressione ha però anche una connotazione positiva nella sua prociclicità, confermando come gli italiani capiscano quando è il momento di rinviare i loro progetti e acquisti.
Nel mese di dicembre 2010 la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha fatto registrare un nuovo significativo incremento, segnando un +16% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2009. Questo porta il totale delle richieste di finanziamenti per lacquisto di immobili residenziali rilevate nellintero 2010 a una crescita dell1% rispetto al 2009, che a sua volta aveva fatto registrare un +7% sul 2008. Per trovare un segno negativo occorre tornare proprio al 2008, anno in cui si era registrato un calo del 4% sul 2007. Nellanalisi di questi dati occorre però tenere in considerazione che la domanda ancora continua a essere sostenuta da surroghe e rinegoziazioni, che costituiscono ormai un fenomeno consolidato.
Daltro canto, landamento delle richieste di mutui è sintomatica dellinteresse da parte delle famiglie verso lacquisto di abitazioni, anche come forma alternativa di investimento, spinte dai bassi tassi di interesse.
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