Bossi: ora Amato sa quello che succede durante le preghiere

Dopo quanto accaduto a Perugia, anche il ministro dell’Interno Giuliano Amato dovrebbe essersi reso conto del fatto che «le moschee sono cose che servono per favorire il terrorismo». Il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, commenta così l’operazione anti-terrorismo: «Amato era un grande sostenitore dell’Islam e delle moschee. Adesso anche lui vede che le moschee sono cose che servono a favorire i terroristi». Poi, tornando a parlare dell’abolizione della legge Bossi-Fini, il Senatùr ha spiegato: «Questo governo ha fatto una legge per far capire che l’Italia aveva le frontiere aperte a tutti. Bisognava invece mandare il messaggio che questo non è un paese aperto a chiunque ma hanno voluto mandare un messaggio contrario».
Intanto, tra Cdl e Unione è scontro. Per Calderoli (Lega) il caso di Perugia «è l’ennesima prova provata che gli imam e le moschee con la religione spesso non c’entrano nulla». Cicchitto (Fi) chiede all’Unione un esame di coscienza. Il Governo restituisca le risorse a servizi segreti e forze di polizia, chiede l’ex sottosegretario e membro del Copaco Alfredo Mantovano (An) mentre il vice presidente dei deputati dell’Udc Maurizio Ronconi lancia l’allarme sul fatto che «l’Italia rischia di essere scelta come la base privilegiata da Al Qaida». Dal centrosinistra, Rizzo, di Prc, sostiene: «Attenzione.

L’odio, l’intolleranza e il razzismo di certa destra sono il brodo di cultura principale del terrorismo. Occorre essere inflessibili verso tutti i criminali, ma guai a fare passare l’equazione islamico uguale terrorista».

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