Inizio danno sofferto per le grandi banche europee. Dopo un 2010 che ha visto una decisa ripresa della redditività, gli istituti hanno chiuso il primo trimestre del 2011 in frenata. Un rallentamento, secondo lindagine annuale R&S Mediobanca sulle principali banche mondiali, che non ha risparmiato gli istituti Usa dove il conto economico complessivo è stato salvato solo dai risultati di Jp Morgan. Lanalisi ha anche monitorato lo stato degli aiuti pubblici alle banche, che beneficiano ancora di 2.658 miliardi dei contribuenti, e ha messo in luce la crisi profonda in cui la gestione politica ha gettato le casse regionali tedesche a controllo pubblico.
Nel primo trimestre dellanno gli istituti di credito europei hanno visto ridursi i ricavi (-1,1%) e gli utili (-11,5%). Contrastato lavvio danno per le banche Usa che, a fronte di una decisa flessione dei ricavi (-16,8%), sono riuscite ad aumentare gli utili del 3,8% solo grazie al contributo di Jp Morgan (+63,9% i profitti). La frenata interrompe un 2010 in ripresa: la redditività corrente - pur lontana dagli anni pre-crisi (il roe è un terzo di quello anteriore al 2006) - è raddoppiata al 19,2% dei ricavi in Europa, e più che triplicata negli Usa al 20,3%, mentre lutile netto è cresciuto del 37,1% in Europa e del 46,8% negli Stati Uniti.
Infine, i piani di salvataggio hanno portato 45,4 miliardi di euro nelle casse del Tesoro Usa e 21,4 milioni in quelle dei governi europei. Lo Stato italiano ha incassato 200 milioni di cedole per i Tremonti bond.
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