Ecco alcune delle intercettazioni che hanno inchiodato la onlus che intascava le donazioni per i bambini.
I soldi dei salvadanai
Dialogo fra Marino Antonetti, collaboratore dellassociazione, e Antonio Andrisani, ex presidente della onlus. È il 3 giugno 2005 e Antonetti spiega che porterà nel bar di Andrisani, a Varese, i soldi raccolti per i bambini malati. Il denaro, in codice, è il caffè.
M: Sì
A: Marinetto
M: Oh, allora?
A. Tutto a posto, te?
M: Sì, vedo di portarti il caffè
A. Sì?
M: Stasera
A: Va bene
M: Però sul tardi, però, cè qualcuno lì al bar
A. Ah, se vieni prima delle dieci e mezzo undici, cè qualcuno
M: Ah sì
A. Dieci e mezzo, undici. Va bene?
Abbiamo trovato il caso disperato
Marino Antonetti riceve una telefonata dallAmerica: allaltro capo del filo la figlia, Claudia Antonetti, e Lucia Tattoli, che per conto dellorganizzazione seguiva i pazienti negli Usa. È il 5 luglio 2005.
L: Siamo state allospedale... per di più abbiamo trovato anche il caso
M: Ah sì
L. Si perché cè una bambina qui... italiana che sta facendo solo fisioterapia
M: Ah, ah
L. E non ha i soldi per fare lintervento
M. Ah, ah, ah, ah
L. E starà ferma un mese lì, qui allospedale. Però adesso
M: Ho capito
L. Ecco, adesso noi dobbiamo ancora incontrarla, quindi non..
M. Ah, perfetto, perfetto
L. Perché si potrebbe già partire, si potrebbe partire già con i salvadanai
M. Perfetto
L. Capito, eh... ti passo la Claudia
M. Sì, va bene, ciao, grazie
L. Ciao
M: Amore mio, allora?
C Eh, sono qua
M: Tutto bene?
C: Sì: Lucy ti ha dato un po di buone notizie, sei contento?
M Sì, sì
Un briefing con i volontari
La stessa telefonata prosegue:
L: Noi siamo più puliti dellacqua, devono indagare sui porci, non su di noi che diamo i soldi ai bambini
C: Hai ragione, brava
L: E che non possiamo lavorare un c...
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