Tra le novità all'interno di Saie 2012 si segnala Green Habitat, una nuova area curata da Norbert Lantschner, esperto internazionale di sostenibilità nelle costruzioni e fondatore di CasaClima, società di proprietà della Provincia autonoma di Bolzano che si occupa della certificazione energetica e ambientale di edifici e prodotti. La nuova area è dedicata alla sicurezza, all'energia e all'ambiente, e si propone di offrire una panoramica degli sviluppi in ambito tecnico-scientifico, economico e politico-istituzionale nonché una vetrina su tecnologie, prodotti, materiali e «best practice» dell'edilizia sicura e sostenibile.
«Green Habitat - spiega Norert Lantschner - è un approccio olistico del progettare, costruire e vivere gli ambienti costruiti. Abbiamo deciso di operare utilizzando tutti gli strumenti di informazione formazione e dimostrazione, coinvolgendo tutti gli operatori del settore. Tutta Saie 2012 parlerà questo nuovo linguaggio». «Ci siamo concentrati - continua il coordinatore di Green Habitat - su tre macroaree: sicurezza - in cui è inclusa la tematica sismica - energia e ambiente. In questo periodo è importante non perdere lungo la strada nessuno di questi aspetti. Per esempio, affrontando la questione sismica non ci si deve dimenticare di quella energetica, che ha un elevato impatto sul nostro futuro economico. Basti pensare che dal 2009 al 2011 il costo dell'importazione di energia è salito di sei volte ed è passato, a livello europeo, dall'1 al 4 per cento del pil. Se si aumenta l'efficienza energetica delle costruzioni si ottiene anche un abbattimento dell'inquinamento e quindi un beneficio per l'ambiente. Tener conto di queste tre macroaree - sicurezza, energia e ambiente - in contemporanea è quello che intendiamo con approccio olistico negli interventi».
In concreto, come affronterete questa tematica durante la rassegna? «Porteremo le migliori pratiche esistenti. Faremo sì che tutti possano ottenere informazioni sulle innovazioni attraverso vetrine, convegni, seminari, workshop e demo. Le dimostrazioni pratiche, per esempio, di come si posa un cappotto o una finestra, costituiscono una delle novità di questa edizione di Saie». Un tema forte in questo periodo è la riqualificazione dell'esistente. Come si posiziona l'Italia rispetto a questa problematica? «Siamo un fanalino di coda, almeno rispetto ai paesi dell'Europa centrale e nordica. Il nostro patrimonio di costruzioni risale soprattutto agli anni '60, '70 e '80, a epoche in cui i costi energetici erano irrilevanti. Oggi costituiscono un peso enorme. E le famiglie se ne accorgono quando arrivano le bollette. Tuttavia abbiamo la migliore legge per la riqualificazione energetica, che prevede contributi sotto forma di detrazioni fiscali». Insomma, il problema è riuscire a stimolare il mercato.
Soprattutto perché si potrebbero anche ottenere vantaggi in termini occupazionali: «Basti vedere - conclude Lantschner - quanto che è avvenuto, per esempio, in Germania. Basandoci sulle loro dinamiche abbiamo calcolato che in Italia, calcolando tutte le persone attivabili per interventi di riqualificazione energetica si potrebbero creare 400mila nuovi posti di lavoro. Al termine degli interventi resterebbero quattro miliardi di euro di risparmi nelle tasche delle famiglie».
Lantschner ricorda che riqualificare dal punto di vista energetico gli edifici già esistenti, avrebbe un impatto positivo anche sull'aria che respiriamo nelle nostre città. «Spesso siamo costretti a chiudere al traffico i centri cittadini. Ma l'inquinamento non lo producono solo le automobili».
Insomma, rendendo più «green» le abitazioni si potrebbe ridurre le limitazioni che rendono difficile la vita degli automobilisti. Un'ultima considerazione sull'alternativa fra riqualificare o ricostruire ai fini di ottenere quell'ideale bilanciamento di efficienza energetica, sicurezza e rispetto dell'ambiente.
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