Cambia il codice della strada, in carcere chi guida ubriaco

Decreto sicurezza a ridosso del maxiesodo. Giro di vite su alcol e velocità, limitazioni ai neopatentati e niente bambini sulle motociclette

Cambia il codice della strada, 
in carcere chi guida ubriaco

da Milano

Inizia oggi la «tolleranza zero» contro chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe o va troppo veloce.
L’inasprimento delle sanzioni per le violazioni al codice della strada è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri, alla vigilia di uno dei giorni più caldi dell’anno per il traffico autostradale, e dopo un fine-settimana - l’ultimo di luglio - in cui si sono contate 39 vittime e oltre mille feriti.
ALCOL E DROGA
Per chi guida in stato di ebbrezza le misure elaborate dal ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, prevedono una scala di pene commisurate al tasso alcolemico: da multe fino a 2000 euro e arresto fino a un mese per un tasso fra 0,5 e 0,8 grammi per litro, al massimo che prevede pena pecuniaria fino a 6000 euro e arresto fino a sei mesi (oppure un anno di attività presso i servizi sociali) nel caso in cui il tasso superi il livello di 1,5 grammi per litro. Sanzioni analoghe dovranno essere applicate in caso di assunzione di droghe. Il decreto prevede anche multe più severe (da 148 a 594 euro e sospensione da 1 a 3 mesi per i recidivi) per chi parla al cellulare senza auricolare, ma anche per chi sia trovato a guidare senza patente (multa fino a 9000 euro), e per chi superi i limiti di velocità (multa fino a 2000 euro e sospensione della patente per un anno se si supera di oltre 60 km/h). Gli autovelox però dovranno essere segnalati. Inoltre da oggi i neo-patentati possono condurre auto solo con potenza inferiore ai 50 kilowatt per tonnellata, ed è assolutamente vietato portare in moto minori di 4 anni.
EMERGENZA ESTATE
Pur adottate in vista dell’emergenza estiva, le misure dovrebbero assumere carattere permanente. Su questo hanno raggiunto un accordo tutti i gruppi parlamentari, impegnandosi a convertire in legge il decreto se nel frattempo non sarà stato approvato un disegno di legge corrispondente. Critiche dall’Associazione dei familiari e vittime della strada, e dai consumatori. Secondo l’Adiconsum «è solo il minimo indispensabile», mentre per il Codacons «è inutile inasprire le pene se prima non si incrementa la prevenzione».

Polemico anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero (Rifondazione), dopo che è stata bocciata la sua proposta di limitare la pubblicità degli alcolici: «Si cede alla lobby dei produttori», ha commentato.

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