Campodonico riparte dal Capurro furioso

Campodonico riparte dal Capurro furioso

La Rapallo feudo delle maggioranze silenziose. La Rapallo moderata, conservatrice e teneramente devota alla Madonna di Montallegro di cui, proprio nel 2007, ricorre il 450° anno dall'apparizione. La Rapallo senile in cerca di una forma più smagliante. La Rapallo che attendeva da tempo questo consiglio comunale, simbolo del ritorno alla normalità dopo il commissariamento prefettizio, è lì, compostamente accalcata ai cancelli del Municipio ancora chiusi mentre tramonta il terzo mercoledì di giugno e albeggia la nuova era della città.
I consiglieri entrano alla spicciolata, sfoggiando impeccabili completi, stringendo mani e regalando sorrisi ai flash dei fotografi che attendono soprattutto lui, il vincitore, il nuovo Sindaco: Mentore Campodonico. Una dolce melodia di applausi scroscianti accompagna il suo ingresso tra i banchi, quei banchi su cui purtroppo siede una sola donna, Maria Cristina Gerbi dell'Ulivo. Mentore le porge un omaggio floreale che non gli varrà però sconti, nel corso della serata, sulla prevedibile filippica contro l'assenza del gentil sesso nella sua Giunta nuova di zecca.
Si procede all'elezione del presidente del consiglio. Il nome è quello annunciato da tempo, quello di Roberto Spelta, «emozionato e pronto a farsi carico - esordisce - di un'importante responsabilità verso i cittadini e verso la minoranza». Domenico Cianci (FI) ottiene l'attuazione del programma, i parchi e i giardini; a Salvatore Alongi (FI) sono conferite igiene e sanità; a Carlo Bagnasco (FI), istruzione e tutela degli animali. Umberto Amoretti (An) incassa lo sport. Il suo collega di partito, Gianni Arena, la cultura. Alle frazioni è designato infine l'esponente Udc Gerolamo Giudice.
Giunge quindi il momento di ciò che il protocollo definisce «illustrazione del programma di mandato»: il primo solenne intervento di Mentore Campodonico nelle vesti di Sindaco. «Dobbiamo ricostruire la fiducia nelle istituzioni» è il proclama che introduce la lunga lista degli intenti: costituire un comitato femminile per promuovere la partecipazione delle donne alla vita amministrativa, innanzitutto. E agire sui due attuali assi portanti della politica moderata: fiscalità e sicurezza. «Intendiamo farci carico - afferma Campodonico - degli attuali malesseri, riducendo sostenibilmente la fiscalità comunale. Contro microcriminalità e vandalismo doteremo il territorio di un sistema di video-sorveglianza tecnologicamente avanzato e introdurremo il vigile di quartiere nelle zone periferiche più popolose». In primo piano finiscono anche i temi sociali - svolti con l'annuncio di un nuovo centro di socializzazione presso l'ex ospedale e di un centro diurno integrato per patologie degenerative - e gli storici sogni nel cassetto della città: il tunnel di collegamento tra Rapallo e Santa Margherita, la lunga passeggiata a mare che dalla stessa «Santa» attraverserebbe Rapallo per proseguire fino a Zoagli e l'acquisto del Golf, attualmente di proprietà della Regione. Ancora: le barriere fono-assorbenti lungo il tratto autostradale d'interesse e il Puc.
E le opposizioni? Il repertorio spazia dalla verve polemica di Maurizio Roncagliolo ai toni pacati e distesi di Giorgio Costa; dall'eloquio duro ma sereno dell'altro Costa, Nicola, il candidato sindaco del centro-sinistra al comportamento umorale di Capurro.

L'ex sindaco alterna bonarietà e aspri attacchi politici, contestando il programma del centro-destra, la scelta di convocare il consiglio in orario serale e la mancata rimozione di una bicicletta abbandonata nello spartitraffico tra Corso Italia e l'ex ospedale. In seguito a un malinteso, allo stesso Capurro sfugge di bocca un «pagliaccio» rivolto all'ex assessore della sua giunta Gianni Arena, prontamente ritirato con pubbliche scuse.

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