Ronaldo non ebbe nessuna crisi epilettica ai Mondiali del 1998, ma un problema cardiaco, e fu la cura somministrata per un evento mai avvenuto a causare al fenomeno i disturbi evidenti durante e dopo la finale. È la tesi proposta dal professor Bruno Carù, già presidente della Società italiana cardiologia sport, nel programma «La tribù del calcio», in programma stasera alle 23 su Mediaset Premium.
Il cardiologo ha esaminato la documentazione medica raccolta dal dottor Piero Volpi, medico dellInter, e ora sostiene che Ronaldo cadde a terra, nella sua camera dalbergo, per un problema cardiaco: «Si stese sul letto per seguire la Formula 1 - così Carù - e, piegando la testa in modo innaturale, a lungo andare finì per comprimere a livello del collo il glomo carotideo, un piccolo organo responsabile dei meccanismi riflessi di regolazione della frequenza cardiaca e della pressione. Ronaldo quindi svenne in preda alle convulsioni».
Sempre secondo la ricostruzione di Carù, fu il compagno di squadra Roberto Carlos a parlare per primo di crisi epilettica dando lallarme e i medici dellospedale in cui fu ricoverato il giocatore trascurarono lelettrocardiogramma, concentrandosi sui problemi neurologici. «Lesame - ha spiegato il medico - mostrò come Ronaldo, a crisi superata, avesse una frequenza di 18 battiti al minuto: questo significa che al momento del malore cera stata quasi assenza di attività elettrica e meccanica del cuore.
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