Elenoire Casalegno, che cosa ci fa nei panni di Robin Hood la domenica alle 19 su Raidue?
«Da ragazzina volevo fare il magistrato, mi trovo bene a parlar di leggi, giurisprudenza e cose del genere».
Ma allora il suo è un programma di servizio?
«La gente ha voglia di imparare, noi parliamo delle cose che si crede di conoscere ma che in realtà pochi sanno».
Ad esempio: lanello di fidanzamento deve essere restituito in caso di rottura?
«È un segno damore e se lamore finisce lanello deve ritornare o essere risarcito».
Però ne parlate di domenica, quando il pubblico vuole varietà o calcio.
«Lo facciamo con ironia, senza la lentezza tipica di questo tipo di trasmissioni».
Elenoire Casalegno, che non ha ancora trentanni, è stata una bomba della tivù: è esplosa a metà degli anni Novanta sia a Jammin su Italia 1 che sulla stampa gossipara, dove poi ha resistito anche grazie ad amori blasonati e alla brutta abitudine di non usare giri di parole. E con questo guizzo quasi luciferino, goduto e sofferto allo stesso tempo, oggi è una delle arabe fenici della televisione, capace di comparire quando meno te laspetti. Stavolta ha gli abiti di servizio, in una trasmissione che è un faro nella domenica altrimenti monopolizzata da palle e balle. Daltronde «ho sempre fatto quello che ho deciso, ogni programma mi deve dare qualcosa».
Robin Hood che cosa le dà?
«La possibilità di crescere».
Per arrivare dove?
«Mio padre mi ha insegnato a non adagiarmi mai. Quandero ragazzina mi diceva sempre: la bellezza può essere un ostacolo. Per me talvolta lo è stato. Per superficialità o mancanza di tempo la gente non andava oltre il mio aspetto fisico. In più, non sono la solita bona, e questo a qualcuno ha dato fastidio».
O forse a dare fastidio era più che altro la sua franchezza?
«Ho imparato a stare zitta, talvolta è meglio un bella bugia che una brutta verità».
Allora è perfetta per fare un reality show tipo lIsola dei Famosi.
«Me lhanno chiesto, ma io non posso stare lontana da casa per più di una settimana».
Matrimonio in vista (con Omar Pedrini)?.
«Ci penso da qualche anno. Ma ci deve pensare anche lui».
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