Roma - "Non metto sotto scacco nessuno, ho fatto solo una ricognizione delle leggi da applicare". Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, al termine di una audizione alla Commissione Sanità del Senato, risponde ai cronisti che gli chiedono di commentare l’apertura ad accogliere Eluana Englaro in una struttura pubblica piemontese da parte del governatore Mercedes Bresso. "Perché - aveva motivato l'offerta la presidente del Piemonte - le cliniche private sono tenute sotto scacco dal ministro Sacconi".
La Bresso conferma: "Disponibilità" Il Piemonte è "pronto a dare attuazione alla sentenza della Cassazione" sul caso Englaro. Lo ha confermato la presidente, Mercedes Bresso, a margine della quarta conferenza nazionale sulla televisione digitale terrestre a Roma. "Ho ribadito la nostra disponibilità - ha detto la Bresso - come avevo già fatto qualche mese fa. Altre regioni si sono dette disponibili. Noi comunque siamo pronti a dare attuazione alla sentenza della Cassazione. Non è una gara né un invito, ma il riconoscimento di un diritto". Per il momento, ha precisato, non ci sono stati contatti diretti tra la Regione Piemonte e il padre di Eluana, Beppino Englaro. "Mi risulta che siano impegnati per ottenere i loro diritti in Lombardia. È probabile che si metteranno in contatto, ma probabilmente sarà con una specifica struttura sanitaria, non direttamente con me. Non mi risulta che ci siano obiezioni di principio da parte di nostre strutture. Poi la famiglia può decidere se rivolgersi direttamente a un ospedale o a medici. La loro scelta comunque sarebbe coperta da riserbo".
La Roccella: "Non è compito del sistema sanitario" Eseguire la sentenza per condurre alla morte Eluana "non è compito del servizio sanitario nazionale che invece deve curare, rispettando così la sua legge istitutiva". Il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, spiega la posizione del governo. "Bisogna rispettare tutte le normative - ha detto Roccella - come la convezione sui diritti dei disabili perché sottrarre la nutrizione e idratazione a un disabile significa ledere un suo diritto primario". Roccella respinge le accuse rivolte a Sacconi di "essere stato minaccioso" e di coloro che gli attribuiscono un "provvedimento inefficace". "Quella sentenza - ha infine ricordato - non è obbligatoria, consente, ma non obbliga nessuno".
Difficoltà per gli ospedali "Il Piemonte incontrerà gravi difficoltà, e soprattutto problemi procedurali, nel provare ad applicare le procedure indicate dal decreto della Corte d’Appello - insiste la Roccella -.
Non si può di certo dire, da un lato, che l’atteggiamento del ministro Sacconi sia stato minaccioso o che abbia ricattato qualcuno e poi, contemporaneamente, dire che è inefficace. Indica una serie di norme e di doveri del servizio sanitario nazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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