Cento anni fa la scienziata polacca, naturalizzata francese, Maria Sklodowska-Curie veniva insignita del premio Nobel per la chimica. Si trattava del secondo Nobel ricevuto dalla ricercatrice: il primo, ottenuto nel 1903, riguardava l'area della fisica. Il premio del 1911 veniva attribuito in riconoscimento dei servizi resi da Sklodowska-Curie «all'avanzamento della chimica tramite la scoperta del radio e del polonio, dall'isolamento del radio e dallo studio della natura e dei componenti di questo notevole elemento». Sempre un secolo fa veniva fondata l'Associazione Internazionale delle Società Chimiche (Iacs), cui è succeduta l'Unione Internazionale di Chimica Pura ed Applicata (Iupac) alcuni anni dopo.
Sotto il buon auspicio di queste ricorrenze, l'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) ha proclamato il 2011 Anno Internazionale della Chimica. L'obiettivo? «Celebrare i successi e i contributi della chimica per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti». In Italia le celebrazioni ufficiali sono coordinate da un Protocollo di Intesa siglato tra Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), Società Chimica Italiana (Sci) e Federchimica (la federazione nazionale dell'industria chimica) e sono pubblicate sul sito www.chimica2011.it. «Le sfide che l'umanità ha davanti - cibo sicuro per tutti, cambiamenti climatici, lotta all'inquinamento, disponibilità di acqua - in definitiva i grandi temi dello sviluppo sostenibile, sono questioni di chimica, ma pochi lo sanno» ha detto Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica, in occasione della giornata di apertura delle celebrazioni, tenutasi all'Accademia dei Lincei a Roma il 29 marzo scorso.
Non solo troppo spesso l'opinione pubblica ignora la funzione positiva svolta dalla chimica per il progresso dell'umanità, ma fra la popolazione e questa scienza si sono sedimentati nel tempo incomprensioni e timori. L'Anno Internazionale della Chimica, che si inserisce nel decennio dedicato all'educazione allo Sviluppo Sostenibile, è un'occasione per parlare di questa materia oltre i luoghi comuni per farla apprezzare per il ruolo che svolge a favore del progresso tecnologico e, dunque, al nostro benessere. Senza gli studi appassionati e rigorosi di Marie Curie sul radio, per esempio, difficilmente oggi la medicina disporrebbe del gas radon, utile per la terapia di alcuni tipi di tumore. Grazie alla ricerca chimica nell'ambito delle fibre di carbonio e della plastica gli ingegneri della Boeing sono riusciti a progettare il 787, un nuovo aereo che permette di trasportare molte persone con un ridotto consumo di carburate, e quindi anche di emissioni di CO2.
«L'Anno Internazionale della Chimica - continua Squinzi - è un'occasione unica e irripetibile per comprendere il ruolo della scienza chimica e dell'industria chimica». Il presidente di Federchimica sostiene inoltre che «una maggiore preparazione scientifica è un elemento fondamentale e direttamente collegabile con la competitività delle nostre imprese». Di qui l'importanza della collaborazione fra i rappresentanti italiani di questa scienza e il Miur per far comprendere meglio ai giovani la chimica e sensibilizzarli sull'importanza degli studi scientifici. Questo sforzo si è declinato nell'organizzazione di molti eventi e alcuni concorsi. Fra questi si segnala «Tutti pazzi per la chimica» - promosso in collaborazione fra Miur, Federchimica e Società chimica italiana (Sci) - rivolto ai ragazzi delle scuole medie per avvicinare i più piccoli alla materia in modo creativo e divertente.
Fra le iniziative volte a favorire la trasparenza, la fiducia e il dibattito fra industria chimica e istituzioni e popolazioni locali, invece, è stata indetta un'edizione speciale dell'annuale evento «Fabbriche aperte». Quest'anno ben 150 stabilimenti chimici hanno aperti i propri cancelli a maggio per mostrare le loro produzioni e i loro progressi sui fronti della sicurezza e della tutela ambientale.
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