CHI ÈDall'apprendistato in Vaticano fino alle grandi corti europee

Orazio Gentileschi (Pisa, 9 luglio 1563 – Londra, 1639) all'età di tredici anni si reca a Roma, sotto il papato di Gregorio XIII, quindi fu messo al servizio delle imprese decorative di Gregorio e di Sisto V. Nel 1603 dipinge il «San Francesco stigmatizzato sorretto da un angelo» conservato al Prado di Madrid. Al 1607 risale la raffigurazione di «Santa Cecilia e i santi Tiburzio e Valeriano» ora a Brera, al 1610 il «Davide con la testa di Golia» nella Galleria Spada a Roma. Nel 1613 si reca a Fabriano dove realizza alcune pale d'altare tra cui una nuova versione del «San Francesco sorretto da un angelo». Di questo periodo sono gli affreschi per il Duomo della città e quelli per la chiesa di San Benedetto. Tra il 1621 e il 1623 si trova a Genova e realizza una raffigurazione di «Lot e le figlie», due versioni del tema raffigurante l'«Annunciazione» di cui la prima si trova nella chiesa di San Siro e la seconda nella Galleria Sabauda di Torino.

Nel 1626 lasciò la corte francese per recarsi poi alla corte di Carlo I in Inghilterra. Di questo periodo sono il «Riposo durante la fuga in Egitto» e il « Ritrovamento di Mosè» . Muore intorno all'anno 1639 a Londra.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica