U n giro per i Saloni e lo stereotipo della Cina «copiona» evapora come lacqua del thè. In realtà, lAsia oggi rappresenta uno dei terreni più fertili per il design, come ben sa Carola Bestetti, giovane proprietaria - seconda generazione - di Living Divani. Unazienda che guarda a Oriente e non da oggi, ma questanno ha rafforzato la collaborazione, coinvolgendo tra gli altri due designer di Singapore, Nathan Yong e Studio Juju. «Sanno usare i materiali, come il legno, in un modo unico, che unisce la funzionalità con la leggerezza tipicamente orientale. Per noi, scoprire le nuove leve del design è un impegno e una passione». Riflettori puntati anche sullItalia, naturalmente: «La nostra ultima scoperta è Marco Ferrarini, classe 1978: ed è una novità anche il materiale che usa, il Crystalplant». Senza dimenticare il core business, ovvero gli imbottiti: un mercato dove la concorrenza è spietata. «La nostra forza è la capacità di declinare le nostre sedute in qualsiasi ambiente, grazie al design avanzato e alle finiture di qualità. Così abbiamo conquistato anche i mercati esteri, dove siamo cresciuti del 20% lo scorso anno».
Matrimonio misto. Una coppia (anche nella vita) di architetti che si muove tra la Cina e lOccidente, come Neri&Hu, e unazienda simbolo del made in Italy,come Lema: può funzionare? «Eccome- spiega Mauro Marelli, marketing manager di Lema -: ne è un esempio Bai Lu, ispirata alle sedute tradizionali cinesi, tutta in legno nella miglior tradizione brianzola.
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