Cinesi sfruttate si ribellano al padrone

MilanoDopo anni di sfruttamente selvaggio hanno trovato la forza di ribellarsi. Tre cinesi di 45, 48 e 49 erano infatti da anni al servizio di tre connazionali per cucire foulard a 3 centesimo l’uno, lavorando dalle 9 del mattino alle 2 di notte, mangiando e dormendo nel laboratorio. Le donne si sono rivolte ai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di porta Monforte che hanno denunciato gli «schiavisti» e sequestrato bottega e magazzino, forse la pena maggiore per gli sfruttatori.
Le donne era arrivate in Italia tra il 2004 e il 2007, passando per la Germania e la Finlandia con dei visti turistici. Una volta a Milano avevano trovato lavoro con un annuncio su «Qiu Zhi», giornale in lingua cinese. Dopo molti rifiuti perché clandestine, erano state assunte da tre connazionali, una donna di 42 e due uomini di 43 e 47 anni. Qui erano state messe a cucire foulard, 17 ore al giorno, con solo tre pause di 15 minuti l’una, per guadagnare al massimo 700 euro al mese. Costrette a mangiare e dormire nel laboratorio dove erano di fatto prigioniere: chiuse a chiave, se volevano uscire dovevano chiamare la «padrona» e farsi aprire. Il 30 marzo si sono recati dai carabinieri dove grazie a un interprete hanno denunciato tutto.

Avendo passato il loro soggiorno in Italia sempre chiuse non avevano mai imparato una parola di italiano. L’altro giorno i militari hanno fatto irruzione nel laboratorio dove hanno trovato altre due clandestine di 48 e 49 anni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica