In Tunisia le violenze sono cessate ma la situazione è tuttaltro che stabilizzata. E mentre il partito di opposizione a Ben Alì, il Congresso per la Repubblica guidato da Moncef Marzouki, ha chiesto le dimissioni del governo e unassemblea costituente, migliaia di manifestanti nel tardo pomeriggio di ieri si sono messi in marcia alla volta di Tunisi dal governatorato di Sidi Bouzid, dove il 18 dicembre iniziò la rivolta contro il vecchio regime, a seguito del suicidio di Mohamed Bouaziz, giovane disoccupato che si era improvvisato ambulante. Secondo i promotori della marcia, organizzata per reclamare le dimissioni dei ministri già in carica con Ben Alì, il corteo conterebbe 2.500 dimostranti; e dai social network sono partiti diversi appelli a unirsi alla protesta. Questultima, subito chiamata «Carovana della Liberta», è partita da Menzel Bouzaiane, 280 chilometri a sud di Tunisi e ha raggiunto Regueb, dove i manifestanti hanno trascorso la notte festeggiati e rifocillati dalla popolazione. Lobiettivo è arrivare entro quattro o cinque giorni a Tunisi, dove ieri ci sono state dimostrazioni alle quali per la prima volta, oltre a dissidenti, studenti ed esponenti sindacali, hanno preso parte anche centinaia di agenti di polizia.
E dallesilio londinese, il leader del partito islamista messo fuori legge da Ben Alì nei primi anni Novanta, Rachid Ghannouchi (solo onomimo dellattuale premier Mohammed) ha annunciato che si prepara a tornare in patria dopo 22 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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