«Compagni, Penati non è un caso isolato»

Chi c’era, non usa mezzi termini per descrivere l’aria che tira. «Sono uscito deluso e un po’ perplesso» ammette il vicecapogruppo provinciale Roberto Caputo dopo la direzione provinciale del Pd che due sere fa si è riunita per tamponare le crepe nel partito aperte dal caso Penati. Parla di «contraddizioni pesanti», e dell’«ultimatum di Boeri che dice “o il Pd si rigenera azzerando il passato o piuttosto si sciolga nel movimento“». La vicenda giudiziaria ha accelerato il processo ai dirigenti locali del Pd - a partire dal coordinatore provinciale Cornelli e il cittadino Laforgia -, e c’è chi si candida a comandare il partito. Boeri ha ribadito alla direzione provinciale come nei giorni scorsi in un’intervista l’esigenza di una «rigenerazione del Pd», Penati «non è un caso isolato». Il suo intervento di Boeri è stato accolto con freddezza dai presenti e contestato platealmente dal sindaco di Cinisello Daniela Gasparini, ex assessore della giunta Penati in Provincia. Non usa mezzi termini anche chi alla riunione non c’era, come la capogruppo del Pd Carmela Rozza: «Che significa rigenerare? Abbiamo coordinatori trentenni dobbiamo prendere bambini?» ironizza sull’intervento dell’archistar, con cui si gioca la guida forte del partito in Comune. E avverte: «Vedo in giro molti speculatori sul caso Penati». Nel Pd ma anche nell’Idv.

Contro il commissario cittadino Zamponi che aveva sollevato il caso Maran ieri in una riunione della coalizione si sono scagliati piddini e assessori: «É stato un atto politico grave, o c’è un atto pubblico di scuse per noi sono fuori dalla maggioranza». Zamponi non accetta ultimatum: «Abbiamo già rinnovato la fiducia a Pisapia, il caso è chiuso». O forse fa comodo al Pd tenerlo aperto per deviare l’attenzione dai problemi interni al proprio recinto.