Il Consiglio regionale congela la liquidazione a Nicoli Cristiani

È stata bloccata l’indennità di fine mandato, cioè la liquidazione da consigliere regionale, di Franco Nicoli Cristiani (nella foto), l’ex assessore arrestato per tangenti il mese scorso.
In accordo con la giunta, il Consiglio regionale ha disposto «il fermo amministrativo - spiega un comunicato del Pirellone - dell’intera somma maturata dall’ex consigliere Franco Nicoli Cristiani a titolo di indennità di fine mandato, sino alla conclusione delle indagini preliminari o, nel caso di rinvio a giudizio, sino alla pubblicazione della sentenza di primo grado e di riservarsi di modificare l’entità della somma oggetto di fermo amministrativo in ragione di ulteriori informazioni che saranno acquisite dell’avvocatura regionale nel corso del procedimento penale citato».
Dopo l’arresto, l’esponente del Pdl si è infatti dimesso dal Consiglio, dove era stato eletto per la prima volta nel 1995. E a questo punto la sua liquidazione si dovrebbe aggirare intorno ai 340mila euro.
«L’ente regionale si riserva di adottare successivi provvedimenti - prosegue la nota - finalizzati alla salvaguardia delle pretese risarcitorie della Regione connesse ad eventuali ulteriori procedimenti penali a carico dell’ex consigliere Franco Nicoli Cristiani».
Il consigliere pidiellino è stato arrestato il 30 novembre scorso nella sua abitazione di Brescia, dove i carabinieri hanno trovato due buste contenenti un totale di 100mila euro in banconote da 500, ricevuti, secondo l’accusa, dall’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli per sbloccare l’iter autorizzativo di una discarica di rifiuti.

Durante l’ultima seduta del Consiglio regionale sono state accettate all’unanimità le dimissioni di Nicoli Cristiani, che lascia sia il banco da consigliere regionale del Pdl sia la carica da vicepresidente. Al suo posto come consigliere è entrato Vanni Ligasacchi, primo dei non eletti a Brescia. Il nuovo vicepresidente invece verrà designato durante la prima seduta consiliare di gennaio.