da Roma
Compleanno in battello per Umberto Bossi. Che a bordo del Verbania ha deciso di costeggiare la parte piemontese del lago Maggiore in compagnia del capogruppo alla Camera Roberto Cota per festeggiare i suoi 67 anni. Dobbligo i brindisi e il taglio della torta, per loccasione di un metro di diametro con sopra il disegno del Sole delle alpi e la scritta «Buon compleanno».
La politica, come da tradizione, non manca mai agli appuntamenti del Senatùr. Che torna a parlare di federalismo fiscale puntando il dito contro la sinistra. Perché, dice, «sono andato di persona alle feste della sinistra a parlare per togliergli gli alibi». Insomma, ora «non possono dire che non ne sapevano niente» e quindi «si va in Commissione e lì si comincia a trattare». In qualche modo, ce nè anche per Silvio Berlusconi (che ieri lha chiamato per gli auguri), visto che il leader del Carroccio ci tiene a dire che «il federalismo è il prezzo» che il Cavaliere «deve pagare per laccordo elettorale» e «per aver vinto le elezioni». Anche se difficilmente la penseranno allo stesso modo a Palazzo Chigi dopo che Raffaele Fitto ha passato lestate a smussare e limare il testo inizialmente proposto dalla Lega sullesempio del modello della regione Lombardia (secondo il ministro degli Affari regionali «inapplicabile» su scala nazionale). Parole di elogio, invece, per Giorgio Napolitano, visto che «lo ha detto anche il presidente della Repubblica che è ormai giunto il momento di accettare il cambiamento della Costituzione».
Riforme a parte, Bossi si è anche spinto su un terreno da sempre molto delicato per il Carroccio. Sul nucleare, infatti, in Lega non cè mai stata una posizione chiara e si sono sempre contrapposte linee diverse e non omogenee. E in questo senso ha sempre pesato il recupero delle tradizioni del piccolo mondo antico del passato, da sempre cavallo di battaglia del Senatùr. Che ora, però, decide di sbilanciarsi: «Sul nucleare mi sento di dire che sono abbastanza daccordo». «Si potrà fare anche un referendum - spiega - ma è chiaro che la gente vuole la corrente elettrica, vuole che funzionino frigoriferi e condizionatori». La Padania, insomma, apre le porte alle centrali nucleari: «E dove volete che le costruiscano? I padani sono gente civile».
Poi, una stoccata per Mario Borghezio, sabato a Colonia per la manifestazione anti Islam dellultradestra: «Non tutti gli inviti vanno accettati. Io sono un segretario liberale e lascio la libertà a ognuno di ragionare con la propria testa, ma io non ci sarei andato». Promosso, invece, il governo. «Si merita sette e mezzo», dice il ministro delle Riforme.
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