«Così distruggono l’economia locale»

Marco Carena, presidente della Comunità montana dell’Alta Val Susa: «Si fermano le nostre imprese, i cantieri e i lavoratori. Ma non sono loro la nostra controparte»

Felice Manti

da Milano

«Se si andrà avanti con questo tipo di protesta, ai manifestanti No Tav potrebbe venire a mancare la solidarietà di tutti i comuni della Valle». Mauro Carena, vicesindaco di Moncenisio e presidente della Comunità montana dell’Alta valle di Susa, si dice contro il potenziamento della tratta ferroviaria inserita nel cosiddetto “corridoio 5”, da Lisbona a Kiev passando da Lione e Torino, ma contesta sia il blitz notturno della polizia sia la scelta di protestare con i blocchi stradali. «L’iniziativa della polizia è stata ingiusta e inopportuna, capisco la reazione emotiva della popolazione ma credo sia giusto ragionare a mente fredda e riaprire un confronto. Questo metodo altrimenti è dannoso».
Come se ne esce?
«Bisogna trovare delle forme di protesta che non danneggino l’economia locale. Così si fermano le imprese locali, i cantieri, gli impiegati, i lavoratori autonomi. Loro non solo la nostra controparte. La protesta è sacrosanta ma così si va contro l’opinione pubblica».
Insieme al sottosegretario leghista Roberto Cota, lei ha chiesto un incontro con il presidente del Consiglio Berlusconi. Che cosa chiederà al governo?
«Innanzitutto la sospensione dei lavori per 3-4 mesi. Niente cantieri, e soprattutto niente polizia. Bisogna ripristinare la normalità e aprire un tavolo tecnico per ridiscutere l’opera».
La Lega ha detto di essere favorevole alla Tav.
«Ho apprezzato molto le parole del ministro del Welfare, Roberto Maroni, che ha detto “il problema non è il sì o il no, il problema è il metodo”. Non si può bypassare il territorio, non si può imporre un’opera che molta gente non vuole. Non così».
Lei ha già qualche idea in merito, qualche proposta alternativa all’Alta velocità?
«Potenziare la linea ferroviaria storica. Basterebbe 1,5 miliardi di euro. Non avrebbe la velocità della Tav, e una capacità leggermente inferiore».
Qualcuno sostiene che poi ci sarebbe il problema di smaltire il traffico merci in eccedenza. Ovviamente via gomma, con i Tir. L’impatto ambientale sarebbe disastroso...
«Il potenziamento sarà sufficiente a garantire il traffico merci. Tra 20 anni, quando l’opera sarà finita, non credo che ci sarà bisogno di troppa capacità di trasporto».
La protesta minaccia di estendersi alle Olimpiadi invernali.
«Sarebbe un errore gravissimo. I Giochi invernali sono un’opportunità per l’economia del nostro territorio, per lo sviluppo dell’intera Valle».
Alcuni sindaci non hanno partecipato alla fiaccolata olimpica.

Una forma di protesta anche questa?
«No, è che abbiamo ritenuto che in questo momento sia più opportuno presidiare il territorio. Se ho mio figlio con la febbre, preferisco non andare a ballare. E questo non significa necessariamente che non mi piace la musica».

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