Rino Cammilleri
Pare che in Cina, al di là delle notizie addomesticate che le autorità comuniste hanno interesse a far trapelare, le conversioni al cristianesimo si moltiplichino a ritmo inaudito. Malgrado la repressione. È vero, dunque, che il sangue dei martiri è seme di cristiani, come anticamente si diceva? Anche. Ma è possibile che ci sia anche una ragione sociologica. Infatti, i popoli che dallOccidente hanno importato sistemi politici ed economici, tecnologie e metodi produttivi non possono a lungo reggere la schizofrenia di filosofie non compatibili con (o diametralmente opposte a) quella occidentale. Non si può, cioè, sopportare la dicotomia tra come si vive e come si pensa. Ora, il fatto è che lOccidente è quel che è perché cristiano (checché ne dica labbozzo-aborto di Costituzione europea con la sua vera e propria «invenzione del passato»: un salto a piè pari dallantichità classica allilluminismo, senza nulla in mezzo).
La riprova si ha nelluscita notevolmente rapida dal sottosviluppo di quella fetta di terzomondo che è passato al cristianesimo. Nelle zone africane dove i missionari hanno potuto operare si è giunti anche a sconfiggere lAids, e si sta verificando una notevole marcia verso lautosufficienza economica. Proprio in Africa, sono gli infiniti tabù delle religioni animiste ad ostacolare lo sviluppo. È dimostrato che è assolutamente inutile lobolo continuo di mezzi, soldi, tecnologie, materiali e aiuti, perfino il condono del debito internazionale, se a riceverli sono realtà tribali o «democrazie» ereditarie. Diceva Giovanni Paolo II nellenciclica Centesimus annus che la vera soluzione del problema sociale è nel Vangelo. Il bello è che non si tratta di una delle solite affermazioni omeliche, no: è vero e dimostrato. È stato il mix di cristianesimo, filosofia greca e organizzazione romana a fare uscire lEuropa dal sottosviluppo e a creare il medioevo (meglio, la cristianità), definito - dalla medievista Régine Pernoud - lunica società sottosviluppata che si è sviluppata da sola. I cinesi, per esempio, maneggiavano da sempre diversi ritrovati tecnologici (la carta, la polvere pirica, lago magnetico) ma non svilupparono mai una vera scienza. Gli stessi greci, e anche i romani, traevano tutta lenergia che loro serviva dalla schiavitù, ma non passarono mai dalla pura speculazione teorica al sapere scientifico quale intendiamo oggi. Gli islamici tornarono al sottosviluppo quando la loro religione divenne totalizzante, quando cioè i loro teologi stabilirono che le leggi delluniverso non sono immutabili (e dunque studiabili) perché ciò contrasterebbe con lassoluta libertà della divinità. Ora, il contrario dellassunto è riscontrabile nella lunga esperienza dellUnione Sovietica, il più colossale tentativo della storia di sradicare il cristianesimo.
In settantanni quel regime generò solo miseria, e non fu capace di creare assolutamente nulla. Né arte (lunica letteratura di qualche interesse era quella, non a caso, del dissenso), né scienza (ogni novità tecnologica veniva letteralmente trafugata all'Occidente). Così, oggi, lapporto scientifico di Paesi pur sviluppati ma non cristiani come India, Cina e Giappone è scarso, se non praticamente nullo: in qualche caso ci si limita, al massimo, a elaborare creazioni occidentali.
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