Bari: ex Ansaldo, aperto un nuovo fascicolo per inquinamento ambientale

La procura di Bari indaga sull'ex Ansaldo di Gioia del Colle, il Comune nel barese. Si parla di inquinamento ambientale per la presenza di amianto nello stabilimento che prima produceva caldaie. Pare che ancora oggi ci siano delle lastre di amianto nascoste, sotterrate da tempo. Se sbriciolate, queste, sarebbero un vero pericolo per la salute dei lavoratori. A darne notizia è Giovanni Longo su "La Gazzetta del Mezzogiorno".

Il giudice che coordina le indagini ha affidato delle consulenze tecniche a due esperti. E pare che il sospetto sulla presenza di amianto sia fondato.

Legate all'ex fabbrica di caldaie ci sarebbero delle morti sospette. Sono una decina gli operai morti e tre le persone che si sarebbero ammalate a causa della presenza di amianto nella fabbrica. Per questo, infatti, era già in corso un processo. La Procura di Bari, però, ha aperto un nuovo fascicolo dopo alcune dichiarazioni di un ex operaio sentito come testimone nel procedimento principale che riguarda, appunto, i decessi degli ex dipendenti. L'uomo ha dichiarato di aver visto con i suoi occhi una lastra di amianto dopo le bonifiche parziali effettuate nel 2013.

Dopo le dichiarazioni dell'ex operaio, anche lui colpito da una malattia professionale, la procura ha aperto il nuovo fascicolo per inquinamento ambientale.

Oggi in quello stabilimento lavorano trecento persone la cui salute potrebbe essere messa a serio rischio per la presuna presenza di lastre sotterrate.

Come si legge sempre sulla Gazzetta, sarebbero undici le persone accusate di

concorso in disastro e omicidio colposo. Tra loro ci sono ex legali, responsabili e medici dell’azienda. Per quasi trent'anni (dal 1970 al 1996) i dipendenti avrebbero lavorato a contatto con materiale contenente amianto.