Parola d'ordine: stupire L'auto diventa regina

È un trionfo di Suv e supercar insieme ai capolavori dei designer e alle proposte per tutti i giorni L'allarme dei big su possibili nuove «eco-tasse»

di Pierluigi Bonora

A Ginevra la voglia di stupire primeggia su tutto. Più passione, più imponenza, più supercar, più... voglia di automobile. Non è un caso che a dominare sono proprio loro, gli «odiati» Suv o crossover che siano (tra un po' i detrattori aggiungeranno questo termine al loro vocabolario), gli stessi, anche se di dimensioni «mini» e compatte, presi di mira in tante città. È falso dire che sono tutti inquinanti, visto che, oltre a esibire motorizzazioni a benzina e diesel virtuose, la maggior parte di essi offre l'alternativa ibrida. Semmai quelli di taglia XXL sono ingombranti e, in questo caso, sta al buon senso di chi li guida farne un uso razionale. Ma Ginevra, dove non mancano ovviamente city-car, station wagon, minivan e berline, è anche un trionfo di supercar. Il sogno, dunque, da toccare con mano (per i visitatori) e da guidare (per chi può). Ferrari, Lamborghini, Ford, Honda, Audi, Porsche, McLaren, Aston Martin, senza contare gli esemplari unici esposti dai carrozzieri, come la magnifica Sergio di Pininfarina o la fuoriserie della Carrozzeria Touring Superleggera, che si ispira sempre a una Ferrari. In Svizzera, inoltre, il lusso made in Italy la fa da padrone, come nel caso della vetrina esclusiva offerta dall'abbinamento tra Maserati ed Ermenegildo Zegna. E finalmente si rafforza il fronte di protesta dei top manager contro l'ignoranza (la demagogica guerra al diesel), quindi a salvaguardia del settore. Nel mirino ci sono possibili gabelle pseudo-verdi che minerebbero la lenta ripresa.

Aveva lanciato l'allarme al Salone di Parigi del 2014 l'ad di Volkswagen, Martin Winterkorn, nelle scorse settimane si sono lamentati i francesi e l'altro giorno, ad alzare la voce, è stato Sergio Marchionne. Avanti così.

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