In queste ore anche nel nostro Paese è tornato a salire l'allarme Covid ma gli esperti tranquillizzano sull'effettiva gravità della situazione. Alberto Zangrillo ha provato a moderare i toni della narrazione recente, richiamando tutti alla calma. "I media si sono innamorati del filone Covid. C'è un enorme responsabilità di chi comunica: ad un qualsiasi personaggio in cerca di autore è sufficiente parlare di una delle 24 lettere dell'alfabeto greco e si ritrova scienziato", ha affermato all'Adnkronos il direttore del dipartimento di Anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. Il suo riferimento è alle varianti e a chi, anche senza titoli, commenta il momento epidemiologico.
"Spaventare le persone con toni allarmanti andrebbe sanzionato", ha proseguito Alberto Zangrillo, individuando in una certa tipologia di comunicatori la base dell'allarmismo degli ultimi giorni. Il primario è preoccupato per le conseguenze che può aver avuto sulle persone il periodo di lockdown vissuto da marzo 2020 ad aprile 2021 sotto costante minaccia pandemica. Una situazione che ha portato la popolazione ad avere una percezione maggiore dello stato di gravità e a un'amplificazione del fenomeno. Infatti, come ha sottolineato Zangrillo, "una percentuale importante di persone vive nel terrore, in attesa della fine del mondo. Dobbiamo con urgenza riportare tutti ad un livello di consapevolezza razionale".
I risultati del terrore diffuso e generalizzato portano a una situazione "tragicomica planetaria con effetti devastanti sul piano sociale culturale esistenziale economico e sanitario". Alberto Zangrillo è un fervente sostenitore della teoria di convivenza col virus e, dal suo punto di vista, contro l'infezione da coronavirus "la cura tempestiva e corretta vale più di 1.000 tamponi".
Il primario dell'ospedale San Raffaele nella sua intervista ha ribadito la necessità di vaccinare quanto più possibile, "non perché è obbligatorio, ma perché altrimenti correte il rischio di incontrarmi", ha detto con una battuta. Zangrillo ha voluto sottolineare che il vaccino è fondamentale per proteggersi dalla malattia grave e non rischiare il ricovero: "È questo che si deve capire, che deve spingere le persone. Più che un obbligo o il green pass".
Il green pass è il tema caldo del momento, lo strumento che si vorrebbe introdurre per vincolare la partecipazione alla vita sociale solamente ai soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, trasformandolo anche in un buster
per la campagna. Le parole di Alberto Zangrillo sono state molto chiare in merito e, prima di concludere la sua intervista, il primario ha ribadito che "la cura tempestiva e corretta vale più di 1.000 tamponi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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