Torna in libreria un piccolo classico della spystory internazionale, L'enigma delle sabbie (Lantana Editore) scritto fra il 1901 e il 1903 dallo scrittore irlandese Robert Erskine Childers. Un'opera singolare, capace di influenzare le storie di spie di autori successivi come Bjorn Larsson e in grado di di competere per stile e ritmo con quelle di Ian Fleming e John Le Carrè. L'enigma delle sabbie racconta le vicende di Davies e Carruthers che, mentre navigano nel Mare del Nord, a bordo della loro barca a vela, il Dulcibella, si trovano invischiati in una situazione estremamente pericolosa. I due amici si sono spinti al largo delle isole Frisone per cacciare le anatre ma scoprono che in quelle acque si sta giocando a distanza una lotta fra le forze tedesche e quelle inglesi destinata a sconvolgere gli equilibri europei.
Una storia di spie e inseguimenti estremamente singolare scritta da un autore come Robert Erskine Childers che visse la sua vita letteralmente «al massimo» fra il 1870 e il 1922. Come ci ricorda il giornalista Rock Reynolds nella postfazione, Childers fu un uomo «di volta in volta odiato e ammirato, accusato di spionaggio oppure ricordato come patriota della causa irlandese. Ufficiale dell'aeronautica inglese nella Prima guerra mondiale e decorato con medaglia al valor militare, già allo scoppiare del conflitto a bordo del suo yacht, il celebre Asgard, sbarcava sulle coste vicino a Dublino un carico di armi. La sanguinosa repressione della rivolta di Pasqua da parte delle autorità britanniche (1916) convinse definitivamente Childers della necessità di schierarsi. Dal 1919 divenne cittadino irlandese, lottando attivamente per l'indipendenza della sua nuova patria. Ma l'ambiguità della sua doppia discendenza anglo-irlandese lo rese impopolare su entrambi i fronti.
Arrestato dalle autorità del Libero Stato d'Irlanda subì un processo sommario, e venne fucilato nel novembre 1922».
Spiega Larsson: «Il libro di Childers è una avventura tra il diario di bordo, la storia di spionaggio e il romanzo psicologico. Visto che non esisteva un altro libro di Childers, mi sono messo a scrivere io...»
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