La scrittrice iberica: «Se sono in top ten il merito è dei vostri editori»

Trasformo spiagge assolate in luoghi paurosi

La scrittrice iberica: «Se sono in top ten il merito è dei vostri editori»

Pochi scrittori possono vantare un libro in pianta stabile nelle classifiche di vendita (14 mesi finora) e un altro, fresco di stampa, nella top ten del momento. Clara Sánchez, spagnola, 56 anni, è una di loro. Il profumo delle foglie di limone è stato tra i romanzi più venduti in Italia nel 2001, secondo solo a Fabio Volo. Un colpaccio, per un’autrice esordiente sul nostro mercato. Dopo il thriller psicologico, premiato in patria con il Nadal, che narrava l’avvincente storia di una giovane donna incinta e di un cacciatore di nazisti tra le dorate spiagge spagnole, Clara Sánchez torna al romanzo: esce ora Presentimientos, tradotto in italiano con La voce invisibile del vento (Garzanti, pagg. 362, euro 17.60). L’autrice è tra gli ospiti di «Libri come. Festa del libro e della lettura», da oggi e fino a domenica all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Il primo libro è ancora in classifica a più di un anno dalla pubblicazione: pronta per il bis?
«Prontissima. Sarei poco preparata al contrario. Amo sentirmi complice dei lettori: scrivo per condividere le mie ossessioni, le mie preoccupazioni, le mie paure. Ogni autore ha un bisogno quasi fisico dei lettori: sono il suo specchio».
Il successo italiano del suo primo romanzo è dovuto in gran parte al passaparola, così come è accaduto per Carlos Ruiz Zafón. La Spagna è la patria dei bestselleristi?
«Una felice coincidenza o forse un momento particolarmente fecondo per la nostra creatività, non saprei. Diamo però il merito alle case editrici italiane di aver voluto scommettere sulla produzione spagnola».
Il suo ultimo romanzo è un thriller psicologico, è ambientato in una località balneare della costa spagnola che si trasforma in un luogo di paura, ha una giovane madre come protagonista... Le similitudini con Il profumo delle foglie di limoni sono molte. Formula che vince non si cambia?
«Ho vissuto a lungo a Denia, in provincia di Alicante: conosco quei luoghi, con la gente con i pantaloncini corti e gli occhiali da sole, dove pare impossibile possa succedere qualcosa di brutto. M’interessa descrivere il meccanismo che s’inceppa...».


A Roma si parlerà anche del futuro dei libri: lei come lo vede?
«Il libro di carta ha una porta capace di farci entrare nel suo mondo: è la copertina, che con i suoi colori, le sue immagini, la grafica ci suggerisce qualcosa di ciò che troveremo una volta entrati... Certo, l’e-book è utile se si viaggia ed è un ottimo strumento, ma lo trovo sciatto e non sono neanche troppo convinta che si diffonderà in modo così veloce».

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