Per restare nell'ambito dei modelli secondo i quali il gioco d'azzardo si è sviluppato generando ricchezza accenniamo all'estremo oriente, in particolare a Macao, piccolo territorio sul mar Cinese meridionale. In pochi anni Macao si è trasformata nel primo concorrente di Las Vegas, attirando forti investimenti. L'economia di Macao si basa sul turismo che, con il gioco d'azzardo, rappresentano più del 50% del PIL e il 70% delle entrate governative. Il mercato potenziale è sicuramente quello più importante del mondo, la Cina, dove il gioco d'azzardo è bandito. I cinesi amano i giochi di carte e sono molto superstiziosi, non si fidano delle slot machines, così, per contenere migliaia di tavoli da gioco i casinò di Macao sono giganteschi. Sviluppare il business in un territorio così particolare è stata un'impresa certamente non facile; Macao è stata sino al 1999 sotto la sovranità portoghese, oggi è una regione amministrativa speciale sotto il controllo della Repubblica Popolare Cinese. Non ci troviamo di fronte a un regime democratico, nel rispetto di un modello capitalistico, ma in presenza di un regime che con la democrazia ha poco a che fare.
Eppure all'insegna del detto latino «pecunia non olet» tollera la gestione del gioco d'azzardo, anzi la sfrutta come leva per la promozione turistica. Dal punto di vista economico preme rilevare come nella vita c'è sempre da imparare, anche in estremo oriente.*Presidente Federgioco
di Luca Frigerio*
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