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De Rossi: «Picchiando così in Germania ci cacciano»

«Dovremo stare attenti, altrimenti finiremo le partite in sette uomini»

nostro inviato a Ginevra
Botte subite e date. La partita con la Svizzera ha avuto un finale turbolento, con brutti falli vicendevoli. «Se al Mondiale ci comporteremo così, gli incontri finiranno sette contro sette», aveva ammonito Lippi dopo la sfida di Ginevra. Quello del gioco duro è un tasto sul quale il ct sta battendo molto. E nello stage di due giorni alla Borghesiana, ai primi di maggio a Roma, fu uno degli argomenti più trattati da Lippi con gli azzurri: attenzione alla tolleranza zero degli arbitri, secondo le nuove direttive della Fifa.
Ma i suoi giocatori, alla luce dei fallacci di Gattuso e De Rossi, che hanno fatto arrabbiare il ct elvetico, sembrano non aver ancora imparato la lezione. «Non ricordo se ero in ritardo, comunque ho sbagliato a fare quell’entrata - ha detto ieri il centrocampista della Roma a proposito del fallo che gli è costato l’ammonizione -. Lippi ce ne aveva parlato, dopo la partita me l’ha fatto capire di nuovo. Al Mondiale non sarà consentito commettere queste ingenuità. Io sono migliorato, anzi ho fatto passi da gigante visto che non prendevo un’ammonizione per comportamento violento da dicembre».
De Rossi ha collezionato in carriera tantissimi cartellini gialli e rossi – anche a livello internazionale, basta pensare alle due espulsioni in Champions league nell’annus horribilis della Roma - a causa della sua irruenza in alcuni interventi. «Non è che Del Neri (il suo ex allenatore in giallorosso, ndr) non me lo dicesse, ma il merito è di Spalletti se c’è stata un’inversione di tendenza, su questo argomento è stato puntiglioso. Mi ha fatto capire che rischiavo di lasciare la squadra in dieci».
Talvolta è una questione di poca lucidità o di stanchezza. «Se stai attento – ha sottolineato ancora De Rossi – il fallo lo puoi evitare. Contro la Svizzera è stato un episodio sfortunato, ma è meglio non farlo mai. Figuriamoci al Mondiale dove non verrà fatto nessuno sconto. Fare entrare dure è sbagliatissimo».


Dell’allarme sulla tolleranza zero dei fischietti nella rassegna tedesca ha parlato anche il capodelegazione azzurro Giancarlo Abete: «Bisognerà stare molto attenti, a lanciare questo allarme ci ha già pensato Marcello Lippi». Che stasera contro l’Ucraina non vuole vedere altri fallacci.

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