New York. Dalla teologia della liberazione alla poltrona di presidente dellAssemblea generale dellOnu. Il nicaraguense Miguel dEscoto Brockmann, prete sandinista sospeso a divinis negli anni Ottanta da papa Giovanni Paolo II e dal suo braccio destro dellepoca, il cardinale Joseph Ratzinger, è da ieri alla guida dei 192 paesi del «Parlamento» planetario.
Nonostante i limitati poteri della presidenza dellAssemblea, larrivo di dEscoto crea qualche turbamento soprattutto agli Stati Uniti, che pure hanno scelto di non rompere lunanimità nel voto che gli ha dato lincarico, preferendo l«aspettiamo e giudichiamolo sui fatti». I primi passi del nuovo presidente non rassicurano: il 26 settembre, dEscoto è atteso per un intervento al Grand Hyatt Hotel di New York in occasione di un incontro di «leader politici religiosi» globali, tra i quali, come ospite donore, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. DEscoto, negli anni in cui era ministro degli Esteri del Nicaragua, definiva il presidente Ronald Reagan «un macellaio» e il principale nemico del suo popolo. Più di recente, ha accusato il presidente George W.
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