Oltre 100mila volontari, tra dipendenti e pensionati nei cinque continenti, iscritti allOn Demand Community di Ibm: è senza alcun dubbio il programma di più ampio respiro nellambito delle iniziative di responsabilità sociale supportate da una singola impresa. A occuparsene nel nostro Paese è la Fondazione Ibm Italia. Il direttore Angelo Failla spiega: «Liniziativa sostiene lopera di volontariato di questa enorme comunità; gli iscritti, in Italia oltre 1.500, collaborano con gli enti non profit per progetti che qui si indirizzano soprattutto alle scuole e alle persone disabili». Più in dettaglio il programma, che fornisce risorse tecnologiche e competenze ai progetti che perseguono finalità di pubblico interesse, punta a promuovere le carriere in campo scientifico, le attività di mentoring (la relazione tra un soggetto con più esperienza e uno con meno esperienza) e di preparazione al mondo del lavoro, e realizza iniziative di sostegno alla disabilità. «Ibm si affianca da un lato alle comunità, agli insegnanti e alle scuole, ove è fondamentale il trasferimento delle competenze dei professionsiti dazienda, e dallaltro a questi ultimi il cui volontariato può contare su donazioni di tecnologia oppure su contributi in denaro».
In base alle esperienze condotte sul campo, i volontari hanno potuto strutturare la propria attività rifacendosi a soluzioni che rispecchiano altrettante pratiche ottimali. Come nel caso del progetto di robotica destinato alle scuole, dove un kit della Lego e un software apposito servono per progettare e programmare un «Rover» da inviare virtualmente sulla superficie di Marte. Un progetto che mira ad avvicinare concretamente i più giovani alla scienza, stimolandone e sviluppandone il pensiero logico e critico, nonché la capacità di lavorare in gruppo e per obiettivi, con unefficace condivisione delle informazioni.
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