Tutto cominciò con un sfratto, venti anni fa. Da allora le due famiglie, che abitano luna sotto laltra, a Savona, non se ne sono perdonata una. Fai rumore? E io ti scrollo tovaglia (e briciole) in testa mentre ti affacci dalla finestra.
Succede allora che lanziano discendente di una delle due famiglie stia parlottando in strada con un amico mentre alle spalle sta arrivando il giovane discendente dellaltra famiglia. «Senti che puzza di m...» dice lanziano. E il giovane pensa che quella frase non proprio gentile sia rivolta a lui.
Cominciano a litigare, come vuole tradizione. Vola qualche parola pesante, la testa va allo sfratto degli antenati o alle briciole finite in testa ai discenti. «Stai parlando di me, dicevi che puzzo, e non ripeto di che cosa» urla il giovane. «Ma va, sei un imbecille, vai via per favore» gli risponde lanziano. Il giovane se ne va, è vero, ma per denunciare il vicino di casa.
Passano due anni e - questa è storia recente - il giudice di pace di Savona deve decidere chi dei due ha ragione. Linsulto era rivolto al giovane? Oppure, come ripete lanziano, lui quella frase lha detta, è vero, ma non era rivolta al ragazzo, stava parlando di un tombino che quella mattina lasciava uscire un odore non proprio piacevole.
Viene allora sentito lunico testimone, luomo che stava parlando con lanziano.
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