Unimmagine di assoluta inaffidabilità offerta a tutte quelle imprese straniere che sono intenzionate ad acquisire lavori per realizzare infrastrutture in Italia: è la conseguenza diretta di quanto sta succedendo a proposito del «deragliamento del raddoppio della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia - la definizione è dellex governatore, attuale consigliere regionale Sandro Biasotti -, e in particolare del lotto San Lorenzo al Mare-Andora». Ancora una volta, insiste Biasotti, per colpa della «giunta Burlando e del governo Prodi con lirresponsabile comportamento delle Ferrovie guidate da Mauro Moretti, dopo aver, di fatto, cancellato il Terzo Valico». Lex presidente della Regione ricorda, fra laltro, che «la mia giunta e il governo Berlusconi, dopo decenni di chiacchiere e di inutili promesse delle giunte di sinistra era riuscita a riavviare e finanziare per oltre 500 milioni di euro e aprirne i cantieri. Oggi assistiamo, con grande preoccupazione, alla chiusura di questi cantieri a causa di discussioni tecniche sui siti di discarica, che possono e devono essere risolte e che hanno generato pessimi rapporti tra lazienda spagnola Ferrovial, che aveva vinto la gara dappalto, e Italfer-Rfi il soggetto concedente per conto delle Ferrovie».
Il blocco del raddoppio ferroviario comporta problemi sia per il presente, sia per il futuro. «Confidiamo - dichiara a sua volta in una nota Confindustria Imperia - in una celere definizione dei problemi di carattere economico tra Ferrovial e Italferr auspicando lintervento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine di scongiurare quello che per il nostro territorio costituirebbe un enorme danno. Lasciare i cantieri fermi arrivati a questo stato di avanzamento dei lavori produrrebbe notevoli ripercussioni non solo in termini economici, ma anche in termini di disagio a tutta la popolazione residente sulle aree interessate dal tracciato».
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