Doria contro tutti: «Sono l’unico che resta a Genova»

«La mia candidatura non sarà un trampolino per ambire a altri incarichi o ad altre candidature». Un messaggio chiaro, diretto e non interpretabile quello lanciato da Marco Doria, il professore universitario candidato alle primarie per sinistra ecologia e Libertà dagli studi di Radio Babboleo News. Doria ha dichiarato di non ambire a nessuna poltrona. «O faccio il sindaco o il consigliere comunale, ma non è mia intenzione fare il politico di professione, quindi non mi candiderò a altro che non sia il consiglio comunale» ma soprattutto ha lanciato un duro attacco agli candidati. Sia quelli della propria coalizione, Pinotti e Vincenzi, sia ad Enrico Musso, accusati di aver sfruttato le loro candidature alle elezioni amministrative per arrivare a ricoprire ruoli di prestigio. «Marta Vincenzi si è fatta eleggere al Parlamento europeo mentre era assessore in Comune. Roberta Pinotti si è fatta eleggere in parlamento dopo aver fatto l'assessore in Comune e mentre era segretario del partito a Genova. Enrico Musso prima ha provato a fare il sindaco e poi, quando non ci è riuscito, si è fatto candidare da Berlusconi in Senato. Questa è una cosa che io non farò. O farò il sindaco o il consigliere comunale, altrimenti continuerò a fare il professore».
E pensare che all’interno della rosa dei candidati di centrosinistra, Marco Doria sembrava quello più distaccato e signorile, nei toni e nei modi, ma a pochi giorni dalla primarie ecco arrivare l’affondo, in particolare nei confronti delle due «lady» del Pd.

«Pinotti e Vincenzi fanno politica da troppo tempo. Quando sono nati i miei attuali studenti dell'università, loro due stavano già ricoprendo ruoli di responsabilità politica. Sebbene non mi ritenga un rottamatore, credo sia arrivato il momento di un ricambio».

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