E i politici cercano già i pendolari «scomodi»

Apolitici, equidistanti. E per questo molto «pericolosi». I pendolari liguri che hanno dato vita al nuovo comitato spontaneo hanno messo improvvisamente a rumore il mondo politico ligure, hanno risollevato un problema che sembrava destinato a essere anestetizzato. Insomma, hanno fatto capire che non c’è nulla di che complimentarsi con Trenitalia e con la Regione Liguria per il servizio che quotidianamente viene offerto a chi prende il treno per andare a scuola o a lavorare. E pazienza se altri lo fanno, andando addirittura in tv a fare spot per l’assessore Enrico Vesco. «Non ci interessa, anzi, questa è la nostra forza - chiarisce Carlo Palmieri, portavoce del comitato che si è presentato ieri all’Acquario - Proprio perché siamo lontani dalla politica abbiamo già ricevuto centinaia di mail in una sola settimana. E la politica stessa ha già cercato di avvicinarci. Ho ricevuto contatti, ma io, come gli amici del comitato, non devo candidarmi né cerco elezioni. Il nostro unico interesse è quello di viaggiare in condizioni decorose. Cose che non possiamo dire che avvengono. Non ho l’obiettivo di far dimettere l’assessore, gli dò anche la mia solidarietà se è sotto attacco, basta che qualcuno la dia, nei fatti, anche a noi».
Accanto a lui ci sono molti altri esponenti del comitato. Donatella Malerba è pendolare da 25 anni tra Chiavari e Brignole. E non ha dubbi a dire che le cose sono solo peggiorate. «Ritardi, soppressioni, sporcizia sono all’ordine del giorno - spiega - Ma c’è anche un problema di sicurezza. Sui regionali soprattutto non c’è sorveglianza, non passano controllori, in compenso passa chiunque venda fiori o chieda l’elemosina». I pendolari si stanno organizzando, hanno già individuato un referente per ogni stazione del levante, nel ponente sono già a buon punto e a breve copriranno l’intera regione. Tra loro c’è un rappresentante della Federazione disabili, che sottolinea altri gravi disagi che si verificano regolarmente: «Quando c’è da cambiare treno nessuno aiuta i disabili a scendere. Arrivano i soldi per i maxi pannelli luminosi della pubblicità ma non ci sono mai quelli per informazioni ai disabili».
Luca Peghini porta il caso degli studenti, che maggiormente risentono dei rincari e dei ritardi, che finiscono per negare il diritto allo studio. E anche la barzelletta che gli aumenti, grazie alla Regione, sono contenuti, non fa più neppure ridere. «Chi pagava 95 euro per l’Ic Card, ora con la Tuttotreno Liguria ne pagherà 150, o 250 se ha la sfortuna di superare i 100 chilometri di viaggio, anche per un solo chilometro - spiegano i pendolari, cui nel pomeriggio Vesco darà ragione dicendosi pronto a chiedere un adeguamento per tutti a 150 euro - Chi viaggia in prima classe, magari solo per trovare posto a sedere, non ha diritto a fare neppure questa carta. E chi fa abbonamenti mensili agli Intercity deve pagare il supplemento per i regionali.

Ognuno di noi avrà idee politiche diverse, ma tutti siamo stanchi di questa situazione. Che non può soddisfare i pendolari». Già 89, in una settimana, gli aderenti. E non controllabili. Ecco perché i politici adesso si stanno preoccupando.

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