nostro inviato a Saint Moritz
In questi due anni alla guida di una astronave complicata come quella della Rai, di lati oscuri della forza ne ha visti molti. Ma il direttore generale Claudio Cappon, per continuare nel gioco ideato da Leone per rendere più viva la kermesse per gli inserzionisti della Sipra convenuti a St. Moritz, ha proprio la calma di Obi Wan Kenobi, lo jedi di Guerre stellari. Nulla sembra smuoverlo, neppure le peggiori sentenze dei giudici e tantomeno gli inviti ad andarsene. A cda scaduto, «io continuo a lavorare nei miei pieni poteri - dice - come se avessi davanti ancora cinque anni, solo così si può costruire un futuro per un'azienda».
Per lui due sono i punti di forza della Rai in questo momento e anche i personali motivi di orgoglio: vedere i primi effetti del piano editoriale messo a punto nei mesi scorsi e attuare finalmente una strategia per il digitale terrestre.
«I palinsesti presentati - ha detto il direttore generale - sono il frutto di un cambiamento che abbiamo studiato dopo anni di immobilismo». In sostanza, il piano si traduce in unarmonizzazione degli orari delle tre reti e in cambiamenti di programmi per evitare sovrapposizione di generi. Il che comporta, tra le altre cose, la creazione delle nuove fasce dinformazione di Raitre, la scomparsa di Piazza Grande di Raidue, la realizzazione da gennaio della prima serata di approfondimento del Tg1. Altro versante è il digitale terrestre su cui la Rai è rimasta colpevolmente indietro, tenendo conto che entro il 2012 si spegnerà il segnale analogico.
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