«Ecco perché gli autisti hanno le loro ragioni»

«Magari è sbagliato il modo ma le ragioni ci sono tutte». Virgilio Cimaschi, membro del comitato esecutivo di Conftrasporto interviene sui problemi degli autotrasportatori che in questi giorni stanno manifestando in tutta Italia e anche a Genova.
I camionisti bloccano le città, ieri c’è scappato anche il morto...
«Laprotesta poteva essere organizzata meglio, ma era inevitabile che si facesse perché i problemi sono gravi».
Il rincaro del gasolio, per esempio.
«Sì, ma non solo. Il governo l’hanno scorso ha stabilito che le tariffe con cui vengono pagati le società di autotrasporto debbano garantire la copertura dei costi minimi per la sicurezza».
Prima non era così?
«No, prima c’erano tariffe obbligatorie, sotto le quali non si poteva scendere e che sono state a regime per oltre trent’anni, poi c’è stata una liberalizzazione, e infine l’anno scorso il governo ha ritenuto di mettere ordine con i costi minimi di sicurezza, ma Confindustria ha assunto una posizione molto rigida contestandoli e di fatto non ammettendoli».
Ma con tariffe più alte o prodotti costeranno di più al consumatore.
«No, affatto, si tratta di consentire a chi lavora di guadagnare il minimo, e non andare in perdita come avviene invece ora.

Infatti basta fare due conti e ci si rende conto che la situazione è drammatica, anche per le navi che effettuano il trasporto, perché anche per loro vale il rincaro del carburante, mentre le tariffe sono sempre basse».

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