Economia del mare o affare di campanile?

Economia del mare o affare di campanile?

La Spezia «La prossima volta venite a Genova». Ci ha pensato Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio del capoluogo ligure a correggere con un invito, subito accolto positivamente, l'assurdo campanilismo che ha portato alla Spezia, negli stessi giorni del Salone Nautico Internazionale, la prima edizione degli annuali focus tematici nati dagli Stati Generali delle Camere di Commercio sull'Economia del Mare, ormai tradizionalmente di casa allo Yacht Med Festival di Gaeta ma, stando ai fatti, da quest'anno itinerante...
La due giorni dedicata alla cantieristica navale, alla sostenibilità ambientale e all'interoperabilità tra gli enti del mare ha trovato ospitalità alla Festa della Marineria, appuntamento biennale cittadino, e ha dato voce ancora una volta alle istanze del comparto nautico in difficoltà. Anzi, ha allargato l'orizzonte accogliendo pure il grido d'allarme di una «Forza Armata che muore» lanciato dall'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare. È la stessa miopia politica e ideologica che ha quasi azzerato il turismo da diporto a mettere oggi in dubbio l'operatività della nostra flotta militare, che dovrà passare da 60 a 20 navi in pochi anni.
Nell'invocare un necessario cambio di mentalità, è stato quindi illustrato un controprogramma che, con un investimento di soli 80 milioni di euro nel 2014, potrà portare alla costruzione di otto nuove navi, ridistribuendo immediatamente buona parte dell'investimento sull'economia nazionale.

La cantieristica navale infatti, nel militare come per il diporto, si caratterizza per un altissimo fattore di moltiplicazione: per ogni euro di valore aggiunto se ne attivano a monte e a valle 1,9, secondo lo studio presentato per l'occasione da Unioncamere (a questo proposito vale la pena di ricordare che l'indagine dell'Osservatorio Nautico Nazionale ha fornito dati più precisi e aggiornati).
Infine, per dirla con Pietro Angelini, del Distretto nautico toscano, «un megayacht vale in uso sei volte di più del suo valore di vendita». Alla Spezia, come a Genova, sembra questo il dato da cui ripartire.

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