Caltagirone arriva al 5% di Generali

La soglia è stata superata il 6 febbraio. Del Vecchio sale al 4,8%

Francesco Gaetano Caltagirone sale al 5% nel capitale delle Generali, raggiungendo così l'obiettivo che aveva annunciato nei mesi scorsi. Lo scorso 6 febbraio, infatti, l'imprenditore romano con due differenti operazioni ha rilevato altre 550mila azioni del Leone di Trieste, arrivando così al 5,002% del capitale. In scia con i suoi acquisti, continuano anche quelli della holding Delfin di Leonardo Del Vecchio, che nelle scorse ore ha portato la sua quota al 4,8%. Anche per il fondatore di Luxottica l'intenzione è quella di salire fino al 5 per cento.

I due soci italiani rafforzano la presa sulla compagnia assicurativa in vista dell'assemblea del 7 maggio che sul tavolo avrà anche la proposta di abrogare il vincolo dei limiti di età per le cariche di presidente (70 anni), amministratore delegato (65) e consigliere (77). Mossa che spiana la strada alla conferma alla presidenza di Gabriele Galateri, che a gennaio ha compiuto 72 anni e ha già superato il limite introdotto sei anni fa nello statuto.

Con gli ultimi acquisti, la pattuglia dei maggiori azionisti, tutti italiani, si porta al 25,88% del capitale, in virtù anche del 3,04% di Edizione, cioè del gruppo Benetton, e del 13,04% di Mediobanca, che rimane il primo socio. I movimenti arrivano all'indomani della presentazione dei conti semestrali di Piazzetta Cuccia.

Parlando in conference call del progressivo aumento delle partecipazioni di Caltagirone e Del Vecchio, l'ad Alberto Nagel ha confermato ai cronisti che «la loro identità italiana non può che farmi piacere e il loro prestigio anche», auspicando per le Generali di vedere un nuovo cda «in continuità» con quello il cui mandato scadrà in occasione dell'assemblea di primavera.

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