Quasi 120 miliardi di euro. A tanto ammonta la raccolta netta dell'industria italiana del risparmio gestito nei primi undici mesi di quest'anno. Il risultato, che «doppia» i 64,9 miliardi di tutto il 2013, è merito anche di novembre, quando sono affluiti nei fondi altri 9,2 miliardi. A tale risultato hanno contribuito principalmente i fondi comuni aperti con 5,3 miliardi di euro mentre i restanti 3,9 miliardi sono frutto delle adesioni alle gestioni di portafoglio: in particolare quelle retail hanno raccolto 913 milioni, mentre quelle istituzionali hanno contabilizzato un saldo netto mensile di 2,9 miliardi. Tali flussi, insieme all'andamento delle Borse, hanno portato al nuovo record storico del patrimonio in gestione che, a fine novembre, ha toccato i 1.563 miliardi. Ecco la ripartizione: gestioni di portafogli istituzionali, 734 miliardi (47%); fondi aperti, 676 miliardi (43%); gestioni di portafoglio retail, 111 miliardi (7%); fondi chiusi, 43 miliardi (3%).
Quanto ai fondi aperti, a novembre i più gettonati sono stati i flessibili con 2,8 miliardi, seguiti da obbligazionari (1,9 miliardi), bilanciati (885 milioni) e azionari (439 milioni). In rosso, invece, i monetari (-708 milioni nel mese e -3,4 miliardi da inizio 2014). La raccolta di novembre e le Borse hanno spinto i flessibili a quota 21,7% del totale (con 146,4 miliardi di patrimonio totale), gli azionari al 20,9% (140,9 miliardi di asset), e i bilanciati al 6,2% (42,1 miliardi). Scendono la share market (dal 46,5% al 46,3%) degli obbligazionari, ancora però saldamente in testa con 312,6 miliardi di patrimonio, e quella dei monetari (dal 3,9% al 3,7%).
Infine, quanto alla sfida tra fondi di diritto italiano e prodotti esteri, questi ultimi a novembre hanno contabilizzato flussi netti per 3,7 miliardi (49,8 miliardi da inizio anno) contro 1,6 miliardi (e 31,5 miliardi da inizio 2014) dei fondi made in Italy .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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