Maddalena Camera
Il cda di Enel ha dato via libera alle nozze tra la controllata Enel Open Fiber e Metroweb Italia. Ora l'ex monopolista elettrico è quindi ufficialmente un concorrente di Telecom per la posa della fibra ottica. Enel parte da una base di 1,2 milioni di utenti allacciati a Milano. La prospettiva è di raggiungere i 9,5 milioni di abitazioni entro 6-7 anni, costruendo una rete che passa anche dai cavi arei di Enel distribuzione. Sulla vicenda c'è però una brusca sterzata strategica. La realizzazione della rete è autonoma rispetto al cambio dei contatori che era il cardine dell'operazione proposta da Enel. Insomma niente sinergie e risparmi in questo senso perché Enel non è l'utility di punta nelle maggiori città come Milano, Torino o Roma. Ieri sono stati annunciati notevoli investimenti per realizzare la rete in 250 città: 3,7 miliardi. Inoltre nelle 40-50 città più importanti ci saranno due reti in fibra. Quella di Enel infatti si andrà ad aggiungere a quella di Telecom. Che nel frattempo, anche tramite con l'alleanza con Fastweb, sta accelerando le operazioni di cablaggio per non farsi prendere in contropiede. Ovvio pensare che lo scontro diretto tra i due ex-monopolisti sia ormai alle porte. E nelle aree a fallimento di mercato la partita tra i due colossi sarà aperta: lo dimostra la prima fase del bando in sei regioni, per il quale si sono presentate entrambe (insieme ad altri). Enel ha assicurato che Perugia sarà cablata al 50% entro il prossimo febbraio. E così Vodafone e Wind che hanno già siglato un accordo con il colosso elettrico potranno cominciare a vendere gli abbonamenti. Della partita potrebbe fare parte anche Iliad, l'operatore che fa capo al finanziere francese Xavier Niel che potrebbe presto sbarcare in Italia, comperando parte delle frequenze di Wind e Tre. Insomma la partita si sta facendo complicata per Enel la cui l'esperienza pregressa in campo Tlc non è stata proprio felice.
L'avventura di Wind, guidata da Tommaso Pompei che è al comando anche di Open Fiber (che presto potrebbe anche cambiare nome), si è chiusa con perdite pesanti. Certo questa volta è un po' diverso anche perché in Open Fiber, che venderà fibra spenta ma anche «accesa» in alcune dorsali, c'è anche il governo. La società sarà infatti controllata, al 50%, da Enel e da Cdp Equity. E anche F2i ha un'opzione, che scade a metà ottobre, per prendere una partecipazione fino al 30% del capitale. L'operazione, che prevede diversi passaggi azionari per riunire tutte le quote delle controllate di Metroweb, si chiuderà comunque solo a novembre.
I conti del primo semestre di Enel dicono che i ricavi sono scesi e l'utile è rimasto invariato a 3,2 miliardi di euro, ma quello operativo e quello ordinario crescono e bene vanno le cose sia
in Italia sia in America Latina.Tanto che l'ad Francesco Starace ha potuto annunciare una revisione al rialzo dei target per il 2016. Infine Enel ha finalizzato la cessione a Eph del 50% di Slovak Power per 375 milioni.
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