A Ferrari il Gp dei marchi «È il più forte nel mondo»

nello stesso giorno, Brand Finance, tra i leader nella valutazione dei marchi, abbia posto Ferrari in cima alla sua annuale classifica dei brand più forti nel mondo. La top five del 2013 vede infatti il Cavallino primeggiare davanti a mostri sacri come Google, Coca-Cola, Pwc e Hermès. La classifica comprende i primi 500 nomi di società più noti. «Sebbene le dimensioni dell'azienda di Maranello - spiega Brand Finance - non possano essere comparabili in termini di ricavi in cifra assoluta con quelle di brand multinazionali, la classifica viene stilata prendendo in considerazione altri criteri quantitativi come il margine netto, il ricavo medio per cliente, la spesa in marketing e pubblicità, ma anche parametri qualitativi come la simpatia suscitata e la fedeltà al marchio».
«È sempre un piacere - afferma il presidente Luca di Montezemolo - essere in vetta a una classifica e lo è ancora di più quando la concorrenza è rappresentata dalle aziende più note al mondo, a testimonianza che l'Italia, anche in un momento economico così difficile, è in grado di presentare realtà d'eccellenza. Dietro questo riconoscimento ci sono prodotti eccezionali fatti da uomini e donne altrettanto eccezionali». E sempre ieri altra concomitanza. Ferrari ha comunicato i dati relativi allo scorso anno: 7.318 vetture consegnate (+4,5% rispetto al 2011), fatturato di 2,43 miliardi di euro (+8%), +12,1% per il risultato della gestione ordinaria (arrivato a 350 milioni), con un utile netto che sfiora i 244 milioni (+17,8%) e un Ros (Return on sales) che si conferma, con il 14,4%, ai livelli delle migliori aziende del settore del lusso. Insomma, anno record per tutti i principali indicatori del 2012, il migliore in 66 anni di storia, come spiega una nota al termine del consiglio di amministrazione che ha esaminato i conti.
Si è registrato il record di vendite negli Usa, dove sono state superate per la prima volta le 2mila consegne (+14,6%). In Europa molto bene Gran Bretagna, Svizzera e Germania, che si conferma il mercato più importante nel Vecchio continente.

Di segno totalmente opposto il risultato italiano (-60%) per i problemi legati alla fiscalità e all'accanimento contro il lusso. La Grande Cina, infine, è sempre il secondo mercato con il primato di 784 vetture consegnate (+4%).