L'ad: "Fiorentino sulle barricate"

«Fortunatamente godo di ottima salute. Ho il fisico, si diceva una volta, e finché lo avrò, insieme alla fiducia del cda, io sarò qua».

L'ad di Carige, Paolo Fiorentino, ieri ha commentato così lo scossone avvenuto in banca nei giorni scorsi con le dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro e del consigliere Stefano Lunardi. Nessun passo indietro, dunque. A margine della presentazione di un nuovo master, attivato grazie a una convenzione con l'Università degli Studi di Genova, Fiorentino ha anche commentato «l'uscita dolorosa» di Tesauro sottolineando però che «sia lui che Lunardi non erano consiglieri esecutivi. Adesso valuteremo, in particolare valuteranno gli azionisti, quali sono le soluzioni migliori in quanto il presidente viene eletto dall'assemblea e ci dovranno essere evidentemente proposte fatte un questa sede». Quindi, ha chiosato, «non ci stracciamo le vesti sul tema». Nemmeno sul fatto che, fino all'assemblea, la presidenza ad interim sarà ricoperta da Vittorio Malcalza, vicepresidente e primo azionista del gruppo. Quanto all'incontro avvenuto ll 28 giugno con la Bce, Fiorentino ha aggiunto che «a Francoforte non si va mai in gita e non avevo proprio l'animo di fare una passeggiata in campagna».

Il confronto in cda è fissato per il 10 luglio mentre verosimilmente l'appuntamento con i soci si terrà a settembre. Resta da capire come si muoverà Raffaele Mincione, socio con il 5,6% e neo sponsor di Fiorentino, che potrebbe chiedere un'integrazione all'ordine del giorno dell'assemblea per un rinnovo completo del board.