Mediobanca: «Ricavi erosi dalla crisi Pesa la galassia»

Mediobanca mette in guardia analisti e soci: la crisi continuerà a incidere sulla performance del gruppo, così come sulla sua redditività si allunga l'ombra del «potenziale significativo impatto» derivante all'andamento delle Borse e dello scrigno delle partecipazioni, dove ci sono Generali e Rcs. In sostanza, come accade per la gran parte dell'industria creditizia italiana, i ricavi di Mediobancanca resteranno schiacciati e sarà necessario uno stretto controllo su costi e rischi.
Il monito è contenuto nella relazione del primo semestre dell'istituto guidato dall'ad Alberto Nagel e dal presidente Renato Pagliaro. Le previsioni per l'esercizio 2012-2013, si legge nel documento consultato da Radiocor, «restano influenzate da un quadro economico molto debole, pur in presenza di una maggior stabilità degli oneri di rifinanziamento dei debiti sovrani e degli intermediari finanziari». Dato il contesto, Mediobanca pensa che il secondo semestre sarà «caratterizzato da una persistente debolezza dei ricavi, stretto controllo dei costi di funzionamento e di quelli del rischio». Con la precisazione che «restano connesse all'andamento dei mercati e delle società partecipate le valorizzazioni del portafoglio d'investimento oltre all'apporto del trading con potenziale significativo impatto sulla redditività».

Mediobanca aveva chiuso il primo semestre con un utile raddoppiato a 124 milioni e ricavi in calo dell'6% a 911 milioni con una riduzione dei costi del 6% a 376 milioni. Nello stesso perdiodo Mediobanca si è esposta per un altro miliardo a Bot e Btp. L'italia rappresenta la quasi totalità dell'esposizione sovrana della banca, l'unica altra voce di rilievo è la Germania (1,4 miliardi).

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