Rcs brinda al +5% di pubblicità

Buona la raccolta di gennaio. Entro marzo l'accordo con le banche

La trattativa fra Rcs e le banche creditrici per ridefinire le condizioni del finanziamento «procede secondo le modalità e le tempistiche previste, con l'obiettivo di pervenire a un accordo nel corso del mese di marzo». E la raccolta pubblicitaria del gruppo guidato da Laura Cioli «registra una buona partenza d'anno, con gennaio migliore rispetto al trend previsto dal piano 2016-2018 e in crescita del 5% rispetto all'anno precedente, l'inizio di febbraio conferma tale andamento migliorativo». Dopo queste precisazioni, arrivate nel pomeriggio con un comunicato stampa, il titolo Rcs che in prima battuta segnalava il minimo dell'anno a 0,41 euro ha ripreso fiato a Piazza Affari per poi chiudere a 0,43 euro (+0,14%). «Gli indirizzi strategici del gruppo - viene aggiunto nella nota - non implicano la cessione di testate italiane o spagnole». Le attività del piano presentato al mercato il 21 dicembre, «la cui esecuzione non contempla un aumento di capitale, procedono con successo e le prime evidenze sull'andamento sono buone». La società presieduta da Maurizio Costa ha chiesto e ottenuto uno standstill dalle banche fino a giugno 2016 e con questo paracadute punta a rinegoziare il debito. L'accordo con i creditori va comunque siglato entro il cda del 22 marzo che approverà il bilancio 2015 mentre il 22 febbraio ci sarà il preconsuntivo. «Dobbiamo accompagnare e aiutare il lavoro del cda. C'è stato un recente cambio manageriale ed è stato presentato un piano che sembra interessante e quindi, dal mio punto di vista, non vedo la necessità di cambiare il quadro con nuovi azionisti industriali», ha detto giovedì l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel. Quanto alla famiglia Agnelli, primo socio di Rcs, il manager di Piazzetta Cuccia ha auspicato che «rimanga» nel capitale.

Intanto, sempre sul fronte dell'azionariato dalle comunicazioni Consob emerge che Schroders Plc detiene il 5,015% del capitale, a titolo di gestione indiretta non discrezionale del risparmio. L'operazione risale al 9 febbraio. Nel dettaglio il 3,06% è detenuto da Schroder Investment Managament, l'1,94% da Schroder Investment Management North America.

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