Risparmio al passo coi tempi

Il nostro tenore di vita è sostenibile? Saremo in grado di sopravvivere ai nostri soldi mantenendo la nostra indipendenza? Sapremo rispondere alle crescenti esigenze dei nostri figli e al fallimento del welfare pubblico creato su analisi demografiche ormai totalmente anacronistiche? In parole povere, stiamo accumulando abbastanza perché si possa vivere tranquilli oggi e domani? Stiamo utilizzando gli strumenti giusti per farlo? Quando i tassi erano al 7% aver messo da parte 300mila euro permetteva di garantirsi una rendita di almeno 21mila euro l'anno. Oggi invece, con i tassi prossimi allo zero, in quanti anni consumeremmo quella cifra? Urge rendere produttivi i nostri soldi.

Prometeia, società che si occupa di analizzare il mondo degli investimenti, ha presentato un'analisi che confronta la modalità distributiva, per aree di prodotto, del risparmio di casa nostra con quella degli altri Paesi dell'aerea euro e quelli del mondo anglosassone. Le differenze maggiori sono, in primis, nella quota destinata alla liquidità, circa il 30% in Italia, quasi 1.400 miliardi, contro il 24% della Gran Bretagna e il 13% negli Usa. Confronto ancora più impietoso sulle quote destinate al risparmio gestito: il 30% in Italia e il 60% nel mondo anglosassone. Ciò significa che il nostro risparmio rischia di essere molto poco produttivo. I nostri sacrifici di accantonamento non rispondono alle necessità per cui sono stati fatti e rischiano di non rappresentare la garanzia per rendere sostenibile nel tempo il tenore di vita.

Negli ultimi tempi qualche piccolo cambiamento c'è stato: è aumentata la quota di investimenti affidati ai consulenti finanziari, e parallelamente la quota di risparmio gestito professionalmente. La strada però è ancora troppo lunga.

Senza accelerazioni positive, qualcuno rischierà di non arrivare alla fine del viaggio. Purtroppo. Di questo si parlerà nel corso della trasmissione «Mercati Che Fare» in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset. Ospite Antonio Patuelli, presidente dell'Abi.

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