«Abbiamo rapito l'italiano per i troppi torti ad Allah»I terroristi in Nigeria

Il giorno dopo il sequestro, arriva la rivendicazione. Silvano Trevisan, l'ingegnere italiano rapito sabato in Nigeria insieme a sei colleghi, è in mano al gruppo islamista Ansaru. In un'e-mail, l'organizzazione ha fatto sapere di avere in «custodia sette persone, tra cui due libanesi e i loro colleghi europei che lavorano per la Setraco», la ditta libanese che opera nello stato nord-orientale di Bauchi. Nel comunicato di due paragrafi scritti in inglese e non in hausa, (la lingua del nord della Nigeria), i terroristi affermano di aver compiuto il sequestro a causa delle «violazioni e atrocità perpetrate contro la religione di Allah dai paesi europei in molte nazioni, tra le quali Afghanistan e Mali». La società libanese Setraco preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione e rinvia ogni commento a quando la situazione sarà più chiara.


Ansaru, il cui nome completo è Jamàatu Ansarul Musilimina fi Biladis Sudan (Avanguardia per la protezione dei musulmani nell'Africa nera), è considerato un gruppo scissionista o addirittura una costola di Boko Haram, il movimento jihadista responsabile dal 2009 della morte di almeno 3mila persone nel gigante africano. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha sottolineato che la priorità del governo italiano è «la tutela assoluta dell'incolumità degli ostaggi».

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