L'Onu a Obama: «È ora di chiudere Guantanamo»

Nuova bufera su Guantanamo e nuovo imbarazzo per il presidente Barack Obama. L'alto Commissario Onu per i diritti umani, Navy Pillay, chiede agli Stati Uniti di chiudere il carcere sul suolo cubano perché detenere persone per un periodo indefinito «rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale». Un tema che da tempo viene sollevato da più parti, ma rimasto praticamente inascoltato da Washington.
L'Alto Commissario Onu per i diritti umani non nasconde le sue critiche nei confronti dell'amministrazione americana e del suo leader e sì è detta «profondamente delusa» perché gli Stati Uniti «non sono stati in grado di chiudere» il centro di detenzione di Guantanamo, «nonostante i ripetuti impegni» dell'Amministrazione Obama. Secondo la Pillay, «la continua incarcerazione a tempo indeterminato di molti dei detenuti equivale a una detenzione arbitraria ed è in chiara violazione del diritto internazionale».
Commentando l'attuale sciopero della fame da parte dei detenuti di Guantanamo, l'alto commissario ha detto di aver «sempre esortato la gente a pensare ad alternative meno pericolose per protestare contro la loro situazione. Tuttavia - ha aggiunto - date l'incertezza e le ansie che circondano la loro detenzione prolungata e apparentemente indefinita a Guantanamo, è poco sorprendente che la frustrazione trabocchi e si ricorra a tali misure disperate».

Per Pillay la situazione nel centro di Guantanamo «indebolisce pesantemente» la posizione degli Stati Uniti in quanto difensori dei diritti umani, soprattutto quando si tratta «di affrontare le violazioni dei diritti umani altrove».

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