La resa della capitale dell'auto A Detroit ora vanno tutti a piedi

La resa della capitale dell'auto A Detroit ora vanno tutti a piedi

Sarebbe come impedire ai turisti di fare il bagno in costa Smeralda. Qualcosa del genere, paradossalmente, sta per accadere negli Stati Uniti di America, là dove vigeva la legge della colt e oggi la crisi mette nei guai addirittura il cuore dell'azienda automobilistica, Detroit.
Dan Gilbert, stando a Forbes è il centoventiseiesimo uomo più ricco del Paese con i suoi 3 miliardi e mezzo di dollari di liquidità e un monopoli grandioso di proprietà immobiliari. In breve: Detroit, il centro, la downtown, è tutta roba sua, avendo, mister Gilbert, di anni cinquantuno, sposato e con figli cinque a carico, titolare di squadre di hockey, basket, football, di cinque casinò, ha acquistato edifici e case anche dell'altro secolo, trasformandoli in strutture moderne e avendo adesso proposto un piano rivoluzionario. Vuole che il centro di Detroit abbia un po' di aria francese, bistrot, caffè all'aperto, chioschi per bibite, ambulanti, pittori ma senza automobili fra le scatole a inquinare l'atmosfera retrò, l'aria, e a rompere i timpani dei turisti.
Aveva ragione, dunque, Fred Buongusto che cantava, quando Gilbert era uno scolaretto del Michigan, «spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè, a malapena riesco a andar giù invece ti ricordi che appetito insieme a te a Detroit, guardavi solo me mentre cantavi “Chinatown” l'orchestra ripoteva “schubi du”».
Ci siamo, Detroit, la motor city, si prepara a tagliare le gomme, a intasare i carburatori, a chiudere nei garage ogni tipo di autovettura, il centro è sacro, cambia la faccia e cambia la storia, isole pedonali per il trastullo dei viandanti, fine del bitume o catrame per l'asfalto, ecco riapparire l'acciottolato, il sanpietrino.
Dan Gilbert segue l'idea di Rick Snyder governatore del Michigan che ha deciso di far fuori, in americano e anche dalle parti nostre ormai si dice bypassare, il sindaco di Detroit, Dave Bing il quale, stando alle cronache, avrebbe soffocato la città, restando ben saldo alla propria chair, senza una sola idea, una sola iniziativa per reagire a una crisi che ha mandato in depressione quella che era considerata la città del futuro nel passato, nella musica (Detroit techno), nell'industria automobilistica che qui vide la luce e qui sta conoscendo il tramonto. Sempre che Dan Gilbert realizzi veramente il suo progetto e che tenga lontano dal centro le auto di qualunque marca e cilindrata. Informate comunque mister Gilbert che il nostro Buongusto cantava ancora: «..la gente guarda e ride, non è stata insieme a noi a Detroit...».


Comunque, tranquilli, quella iniziale era soltanto una provocazione: i turisti in viaggio per la Sardegna potranno bagnarsi tranquillamente nelle acque della costa Smeralda, nessun limite, anzi in alcune zone si può parcheggiare anche in spiaggia.

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