Tenta di far saltare la Fed di New York: arrestato dall'Fbi

Tenta di far saltare la Fed di New York: arrestato dall'Fbi

New YorkVoleva far saltare in aria la sede della Federal Reserve con un furgone-bomba carico di 450 chili di esplosivo. Un bengalese di 21 anni è stato arrestato a New York da agenti della polizia e dell'Fbi. Quazi Mohammad Rezwanul Ahsan Nafis, questo il nome del giovane, ha posteggiato un furgoncino carico di esplosivo vicino all'edificio che ospita la Banca centrale americana, al 33 di Liberty street, nel cuore di Manhattan, a pochi isolati dal World Trade Center, il bersaglio degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 per mano di al Qaida. Poi il bengalese si è allontano e da una camera dell'hotel Millennium, a pochi metri da Ground Zero, ha tentato invano di innescare l'esplosione attraverso il suo cellulare.
Ma il suo piano è fallito per l'intervento degli agenti dell'Fbi. In realtà Nafis è stato seguito passo passo da quando, nel gennaio di quest'anno, ha fatto il suo ingresso negli Stati Uniti con un visto turistico ma con l'obiettivo di compiere un attentato. Due gli obiettivi possibili individuati dal terrorista. L'edificio che ospita la Fed oppure Wall Street, la sede del New York Stock Exchange (la Borsa americana). Nella sua ricerca di supporto e sostegno online era entrato in contatto con due agenti federali sotto copertura. E proprio in questa occasione su internet, circa tre mesi fa, il bengalese aveva scritto alcune frasi in riferimento alla «guerra Santa islamica» (Jihad) e sulla volontà di far esplodere la banca. A quel punto i federali hanno deciso di stargli addosso e, nel corso dei mesi, le accuse sul suo conto sono aumentate. Dal semplice tentativo di diffondere materiale di sostegno ad al Qaida fino all'attentato con «un'arma di distruzione di massa» progettato per mesi. Oggi comparirà davanti al giudice della Corte di Brooklyn, la Corte del Distretto Est di New York, dove è stato aperto il fascicolo per terrorismo.
I procuratori federali rassicurano i newyorchesi. Il giovane è sempre stato monitorato da vicino dall'Fbi e dei membri della Joint Terrorism Task Force e i cittadini non sono mai stati in pericolo. Il furgone-bomba non era in grado di esplodere. Nafis viveva a Queen. Ieri mattina è entrato in un magazzino e ha assemblato tutti i pezzi di quella che credeva fosse una bomba di oltre 450 chilogrammi usando 20 borse piene esplosivi inerti, forniti dagli agenti dell'Fbi sotto copertura. Nafis, riferiscono i procuratori federali, aveva anche registrato un video di rivendicazione dove dice: «Non ci fermeremo finché non conseguiremo la vittoria o il martirio». Il giovane aveva proposto per i suoi attacchi diversi luoghi, tra cui anche la New York Stock Exchange, la Borsa di New York. In una lettera scritta si assumeva la responsabilità dell'attacco che avrebbe compiuto alla sede della Fed e affermava che voleva «distruggere l'America» citando il «nostro amato sceicco Osama bin Laden».

E in un audio registrato dagli agenti nelle scorse settimane a Central Park il bengalese diceva di volere qualcosa di «molto, molto, molto grosso. Che scuota l'America». E poi affermava di volere «il dominio dell'Islam sul mondo».

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