Le Ferrovie «regalano» la casa vista mare

Le Ferrovie «regalano» la casa vista mare

(...) Qualche esempio? Nel levante cittadino, per una casa di cento metri quadrati con grande terrazzo e vista sul mare, un ex ferroviere in pensione paga cinquecento euro al mese. «Vivo in una bella casa, in ordine - confida uno degli inquilini dell'edificio, che ospita più famiglie - Il terrazzo è grande quaranta metri quadrati, con vista mare: d'estate mangiamo fuori». Insomma, un affare, visto che un alloggio così costa cinquecento euro. O no? «Insomma - risponde perplesso - Gli affitti sono aumentati, perché prima le cifre erano più abbordabili. Dieci anni fa sì che c'era la convenienza: ai tempi l'affitto era di quattrocento mila lire».
Per fugare ogni dubbio sulla congruità dell'attuale prezzo d'affitto, chiediamo aiuto a un esperto: «Quanto vale sul mercato un appartamento con quelle caratteristiche, in quella zona della città? Diciamo almeno duemila euro al mese - spiega un agente immobiliare genovese - Per cinquecento euro mensili, al limite si trova un appartamentino di sessanta metri al massimo: in Valpolcevera o nella zona di Marassi, però». Ma la presenza della ferrovia (con annessi rumori) incide o no sul prezzo d'affitto? Non è detto, secondo gli esperti, dipende da ogni singolo caso.
E a ponente, magari in riviera? Situazione identica, anche per quel che concerne la ritrosia degli inquilini quando si tratta di parlare di prezzi d'affitto: «Non voglio parlare - sussurra uno di loro - perché sono un ex dipendente in pensione che occupa ancora un alloggio delle ferrovie». Oppure: «Per carità, non scriva quanto paghiamo, altrimenti ci arriva l'aumento» dice allarmato un altro. Le cifre in ballo sono comunque inferiori a quelle del mercato: si spende meno, insomma, dei circa mille euro che chi abita un appartamento di cento metri nella zona della stazione versa ogni mese al padrone di casa. Se il contratto è annuale, s'intende, perché per i mesi estivi, qui gli affitti sono ancora più alti: millecinquecento euro a luglio, quasi duemila ad agosto.
Discorso diverso per chi negli edifici delle ferrovie paga l'affitto, ma non è (o non è stato) un dipendente: come i gestori delle attività commerciali all'interno delle stazioni, ad esempio. «Anni fa abbiamo partecipato alla gara d'appalto e la nostra offerta è stata la migliore - spiega un commerciante che ha la sua attività in uno scalo cittadino - I lavori di ristrutturazione sono stati completamente a mie spese. Il prezzo d'affitto? Quello dettato dal mercato, non ci regala niente nessuno».
«Qualche tempo fa era una pacchia - conferma un altro esercente - Poi, in qualche caso anche da un giorno all'altro, gli affitti sono andati alle stelle: so di esercizi a cui la cifra da versare ogni mese è stata quintuplicata».

«I proprietari degli immobili sono garantiti, perché noi abbiamo firmato una fidejussione bancaria - aggiunge un altro - Quando però segnaliamo qualche lavoro da fare, che per contratto non ci spetterebbe, non troviamo nessuno, e le spese toccano a noi».

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